Dovrebbe arrivare entro fine novembre la risposta della Dg Comp sul piano di de-risking di Mps, che costituisce la premessa per il percorso di uscita dal capitale da parte dello Stato.
Dopo i rallentamenti legati al cambio al vertice delle istituzioni europee, con l’insediamento di Margrethe Vestager, confermata alla Concorrenza, ora è atteso il responso.
Il piano presentato dal Tesoro prevede la creazione di una bad bank nella quale fare confluire una buona fetta dei crediti deteriorati dell’istituto toscano, per un ammontare compreso tra gli 8 e i 14 miliardi, di modo da portare il rapporto degli Npl sul totale crediti sotto al 10 per cento.
L’acquirente dovrebbe essere l’Amco, l’ex Sga gestita da Marina Natale. Il nodo da superare è quello del prezzo, che non può essere troppo altro, altrimenti potrebbe essere bollato come aiuto di Stato, ma neppure troppo basso, altrimenti richiederebbe un aumento di capitale della banca.