Banca Farmafactoring Banking Group ha chiuso i primi nove mesi del 2019 un margine di intermediazione pari a 134,3 milioni (+0,7% a/a), grazie al contributo positivo del margine di interesse (+2,3% su base annua a 128,9 milioni). L’utile netto reported si è attestato a 60,1 milioni (+3,6% rispetto ai primi nove mesi del 2018).
I primi nove mesi di Banca Farmafactoring Banking Group hanno evidenziato una buona tenuta del margine di intermediazione e margini in crescita.
Il margine di intermediazione si è fissato a 134,3 milioni (+0,7% rispetto ai primi nove mesi del 2018).
Il margine di interesse, principale fonte di ricavo, è leggermente salito a 128,9 milioni (+2,3% a/a), a fronte di un calo delle commissioni nette (-26,3% su base annua a 3,6 milioni) e delle altre componenti (-28,3% a 1,8 milioni rispetto al periodo di confronto).
Gli interessi attivi sono saliti a 163,9 milioni (+3,9% a/a), nonostante i 7,4 milioni in meno di over-recovery netti sugli interessi di mora (2,9 milioni rispetto a 10,4 milioni nei primi nove mesi del 2018).
Nel periodo sono state registrate minori rettifiche di valore su crediti per 0,9 milioni (-75,8% rispetto al periodo di confronto).
In aumento i costi operativi a 55,4 milioni (+9,4% a/a), in relazione agli investimenti e alle nuove assunzioni effettuate per aprire la branch portoghese e polacca e per operare in regime di libera prestazione di servizi in Grecia e Croazia.
Il periodo si è chiuso con un utile netto reported pari a 60,1 milioni (+3,6% rispetto ai primi nove mesi del 2018). L’utile netto rettificato è ammontato a 60,6 milioni (+4% su base annua).
L’utile netto rettificato è stato calcolato al netto di: costi relativi al piano di stock option e allo stock grant 2019, dell’impatto derivante da variazioni del tasso di cambio, dei costi per l’acquisizione per IOS Finance e del contributo straordinario al Resolution Fund.
Sul fronte della solidità patrimoniale, al 30 settembre 2019 il Cet1 si attesta all’11,2% (10,9% al fine 2018).
