Equita – I dettagli del piano strategico 2020-2022

Il cda di Equita ha approvato il piano strategico 2020-2022, basato su un contesto di mercato relativamente stabile e che incorpora le future iniziative di business e le attese sull’evoluzione del gruppo su una base stand-alone.

La crescita che il management si attende nei prossimi anni, tuttavia, potrà essere realizzata sia organicamente sia per linee esterne, grazie a possibili acquisizioni e/o partnership commerciali che consentano di accelerare il raggiungimento degli obiettivi del piano.

La società e l’azionista di riferimento hanno manifestato la loro disponibilità a valutare l’apertura del proprio capitale a partner strategici, qualora questo fosse in grado di accelerare la crescita del gruppo.

Linee guida del piano strategico

Con riferimento alle attività di Global Markets, nel piano strategico è stata ipotizzata una crescita moderata, in continuità con le dinamiche degli ultimi anni, un calo della volatilità e dei volumi di intermediazione in conto terzi sul mercato.

Tale dinamica è in parte compensata dalla strategia di diversificazione dei prodotti e della base clienti. Sono state inoltre considerate alcune iniziative di cross-selling volte a consolidare la posizione di Equita nell’intermediazione obbligazionaria e migliorare il servizio offerto ai clienti istituzionali e ai network retail dei gruppi bancari clienti.

Riguardo alle attività di Investment Banking, le aspettative del management sono positive ed evidenziano una crescita simile a quella che ha caratterizzato il decennio passato, anche se leggermente più contenuta.

Il piano incorpora alcune iniziative volte ad estendere l’offerta di investment banking, sia in termini di servizi sia di tipologia di clientela istituzionale (ad esempio fondi pensione), generando così sinergie con le altre aree di attività del gruppo e dando comunque maggiore enfasi alle small cap.

Inoltre, la diversificazione dei servizi offerti ipotizzata, anche a seguito di eventuali operazioni di crescita per linee esterne che permetterebbero di acquisire competenze
specifiche in alcune aree sinergiche, permetterà di stabilizzare una parte dei ricavi, rendendoli così meno legati alla ciclicità del mercato.

In merito alle attività di Alternative Asset Management, nel piano è stato ipotizzato il lancio di nuovi prodotti e l’avvio di alcune iniziative di business, anche in altre asset class che permetteranno alla controllata Equita Capital Sgr di accelerare la strategia di crescita nella gestione di attivi liquidi e illiquidi.

Tra queste la chiusura della raccolta del fondo Equita Private Debt II e alcune iniziative nel private equity, che permettano di sfruttare la crescente attenzione da parte degli investitori verso strutture finalizzate ad investimenti in piccole e medie imprese, come ad esempio gli ELTIF (European Long-Term Investment Funds).

La strategia dell’Alternative Asset Management rimane incentrata sulla cooperazione con gruppi bancari per co-sviluppare prodotti per le loro reti e investitori professionali focalizzati su asset alternativi.

Non è intenzione del management entrare nel mondo del wealth management o dell’asset management tradizionale, mentre potrà essere presa in considerazione la possibilità di diversificare la strategia con iniziative ad-hoc berso il mondo dei family office.

I target economici del piano

Al 2022 il piano prevede una composizione di ricavi più bilanciata, con le attività di Global Markets e di Investment Banking al 40%-45% ciascuna e con l’Alternative Asset Management al 10-15 per cento.

A regime ci si attende di raggiungere 75 milioni di ricavi netti (Cagr 2019-2022E +12%), un cost/income ratio ridotto di almeno 500 pb, una marginalità intorno al 20%, un RoTE superiore al 20% e un pay-out ratio in linea con la media degli ultimi tre anni. Le masse gestite da Equita Capital Sgr dovrebbero raggiungere 2 miliardi nel 2022 (Cagr 2019E-2022 +25%).

Dal lato patrimoniale, il piano conferma la capacità di investire in iniziative a basso assorbimento di capitale. Si ipotizza di raggiungere nel 2022 una quota superiore a 20 milioni co-investiti in nuovi prodotti promossi da Equita Capital Sgr e dal gruppo (circa 9 milioni ad oggi) e, nonostante ciò, di mantenere un Total Capital ratio medio del 20% nel periodo 2020-2022, ampiamente al di sopra dei limiti prudenziali.

Il management considera come obiettivo un Total Capital ratio di almeno il 15% per tutta la durata del piano.

Tale livello di patrimonializzazione, se confrontato con il Total Capital ratio medio di 20% del Piano, lascerebbe ampio spazio a opportunità di investimento sia in nuovi prodotti sia in ambito di operazioni di M&A, mantenendo il livello di patrimonializzazione ampiamente al di sopra dei limiti prudenziali.