Saes Getters ha chiuso i primi nove mesi del 2019 con un incremento a doppia cifra dei ricavi a 137,5 milioni, grazie alle solide performance delle divisioni Medical e Industrial Applications. Business che hanno spinto anche la gestione operativa, con un aumento deciso della marginalità. Il periodo si è chiuso con un utile netto da attività continue più che triplicato a 17,9 milioni. Il risultato netto risulta invece diminuito se confrontato con il periodo precedente, che beneficiava della plusvalenza netta derivante dal business purificazione gas. Dal lato patrimoniale, la liquidità netta scende a 111,8 milioni soprattutto per effetto dell’Opa lanciata su azioni proprie.
Nei primi nove mesi dell’anno i ricavi consolidati di Saes Getters sono aumentati del 16,7% a 137,5 milioni (+11,7% a parità di cambi) rispetto al pari periodo del 2018.
Lo sviluppo è stato trainato dal business Medical (+23,5%) e dalle Industrial Applicazion (+16%), in particolare negli Electronic Devices (+30,5%) e negli SMA Industriali (+55,7%).
Un andamento che ha nettamente controbilanciato la flessione del business Packaging (-18,3%) a causa della razionalizzazione del portafoglio prodotti.
Nella gestione operativa l’Ebitda è aumentato del 54,3% a 29,9 milioni, con un’incidenza sul fatturato in aumento al 21,7% (+530 basis point), grazie alle performance dei business sopra indicati e al contributo per 1,1 milioni derivante dall’IFRS 16.
Inoltre, il dato ha beneficiato di una plusvalenza verso parte correlata di 2,3 milioni, mentre nei 9M 2018 era stato rilevato un contributo a fondo perduto per 1,2 milioni concesso dallo Stato del Connecticut a Memry Corporation.
L’Ebit mostra invece un incremento del 69% a 22,9 milioni, con un margine salito al 16,7% (+520 basis point) nonostante i maggiori ammortamenti.
Il periodo si è chiuso con un utile netto da attività continue più che triplicato a 17,7 milioni rispetto ai 5,7 milioni rilevati nei 9M 2018, sostenuto anche dal passaggio in positivo della gestione finanziaria netta e dalla riduzione del tax rate.
Includendo il risultato delle attività in dismissione, pari a 239,3 milioni nei 9M 2018 per effetto della plusvalenza netta derivante dalla cessione del business purificazione gas, il risultato netto passa da 244,9 a 17,9 milioni.
Dal lato patrimoniale, la liquidità netta al 30 settembre 2019 è scesa a 111,8 milioni rispetto ai 223,3 milioni rilevati a fine 2018.
Una variazione che è dovuta principalmente all’Opa lanciata su azioni proprie (-93,4 milioni), al pagamento di dividendi (-17,8 milioni) e al Capex (-17,8 milioni), parzialmente compensati dalla generazione di cassa operativa.