Nei primi nove mesi del 2019 il gruppo ha consuntivato ricavi pari a 96,6 milioni, in diminuzione del 16,2% a/a.
Isagro segnala che tale periodo è stato caratterizzato da condizioni climatiche e di mercato particolarmente sfavorevoli, con cali generalizzati a livello di distributore (principalmente in Nord America ed Europa) e un inasprimento del quadro regolatorio in Europa, con conseguente “phase-out” di diversi prodotti nell’Unione Europea.
In tale contesto, il gruppo chimico, che vende per la larga parte a grandi distributori nazionali e che vede nel Nord America e nell’Europa i suoi mercati principali, è risultato particolarmente penalizzato, pur con attese di un parziale recupero delle vendite nel quarto trimestre, al progressivo normalizzarsi delle condizioni esterne.
L’Ebitda ha segnato una contrazione dell’88,8% a 1,4 milioni mentre l’Ebit ha registrato un deficit di 7,3 milioni (valore positivo di 5,6 milioni nei 9 mesi 2018), in presenza di ammortamenti e svalutazioni aumentati del 22,5 per cento.
Gli oneri finanziari netti sono diminuiti del 26,7% a 0,8 milioni.
Il periodo in esame si è chiuso con una perdita netta di 9,7 milioni a fronte di un utile di 2,6 milioni dei primi nove mesi del 2018.
Sul fronte patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 64 milioni, importo che include un effetto IFRS 16 per 5,3 milioni. Escludendo tale effetto, l’aggregato sarebbe stato pari a 58,7 milioni, in crescita di 13,6 milioni rispetto ai 45,1 milioni al 31 dicembre 2018.
Con riferimento alle prospettive per l’intero esercizio 2019, Isagro, a parità di perimetro, si attende un livello di ricavi da agrofarmaci e servizi inferiore a quello del 2018, pur con un recupero parziale del fatturato concentrato nel quarto trimestre, e una perdita consolidata in linea con quella dei primi nove mesi.
Includendo gli effetti contabili e finanziari della cessione di Isagro Asia, tuttavia, Isagro stima di potere ridurre sensibilmente detta perdita, con un incremento del PN ed una previsione di PFN non superiore ai 25 milioni.
A tal riguardo, si ricorda che lo scorso 4 novembre è stato firmato il contratto di cessione della partecipazione in Isagro Asia alla società PI Industries. Si fa presente che nella transazione sono stati inclusi diritti di prelazione a favore di PI in caso di eventuale disinvestimento da parte di Isagro di alcuni specifici asset
Isagro, dopo aver già comunicato in passato la propria decisione strategica di non investire più nello sviluppo di nuove molecole di chimica organica originate dalla propria Ricerca Innovativa, sta lavorando ad un nuovo modello di business che dovrà basarsi sullo sviluppo prevalentemente delle componenti biosolutions e fungicidi rameici.
Tale sviluppo sarà finanziato tramite operazioni di natura straordinaria volte a fare emergere, attraverso la cessione di attività relative a prodotti e molecole di chimica organica, componenti di valore che gli amministratori ad oggi non reputano adeguatamente espresse. In tale quadro, Isagro adotterà le necessarie misure di ridefinizione organizzativa.