L’agenzia Fitch ha confermato per UniCredit i rating ‘BBB’ a lungo termine IDR (Issuer Default rating), ‘F2’ a breve termine e il rating individuale a ‘bbb’ (i.e. standalone), con outlook negativo. L’agenzia americana ha anche confermato il rating delle emissioni.
Il rating di UniCredit riflette il miglioramento della performance finanziaria della banca degli ultimi tre anni, in linea con gli obiettivi dichiarati. I progressi comprendono la riduzione dei crediti deteriorati, un graduale recupero della redditività operativa e il mantenimento di soddisfacenti riserve di capitale al di sopra dei minimi richiesti.
Il punto di debolezza di UniCredit, secondo Fitch, è rappresentato dal fatto che la banca, pur avendo una forte presenza internazionale, opera prevalentemente in Italia e le controparti tricolore rappresentano il 40% degli affidamenti. E quindi il profilo di rischio di UniCredit, secondo l’agenzia americana, è strettamente legato a quello della penisola e al suo pesante fardello di debito pubblico.
Nonostante la presenza estera, infatti, Fitch ritiene che il giudizio sulla banca non possa essere superiore a quello dei titoli di Stato italiani, che a loro volta hanno rating ‘BBB’ con outlook negativo.