L’operazione di rafforzamento patrimoniale di Carige dovrebbe attuarsi nei tempi previsti e cioè entro la fine dell’anno. A breve è atteso il via libera da parte della Bce che potrebbe richiedere qualche aggiustamento della manovra, ma senza intaccare l’impalcatura.
Successivamente, dopo l’approvazione del prospetto da parte della Consob, che avrebbe già iniziato ad esaminare la bozza e che dovrebbe esprimersi a cavallo tra fine novembre e inizio dicembre, l’operazione potrà partire.
Sono previste 4 tranche. Una riservata alla conversione del bond, una ai vecchi piccoli azionisti, una ai nuovi investitori e infine una al Fitd, che coprirà anche l’eventuale quota di inoptato. Non ha ancora espresso le proprie intenzioni, invece, il principale socio, la famiglia Malacalza, che ha una quota del 28% e che rischia di vedere completamente diluita la propria partecipazione.
Intanto il Fitd e la Cassa Centrale Banca, destinata a divenire il principale azionista nel 2021, stanno ragionando sulla futura governance. Accanto alla possibilità che vengano confermati gli attuali vertici rappresentati dai commissari Pietro Modiano, Fabio Innocenzi e Raffaele Lener, prende più quota l’ipotesi di un ricambio al vertice.