Intesa Sanpaolo e Nexi hanno confermato i colloqui in corso per un accordo tra i due gruppi, ma smentiscono che l’operazione possa contemplare l’ingresso della banca nel capitale dell’operatore dei servizi di pagamento di capitale con una quota del 30-40 per cento. O comunque con una quota tale da pregiudicarne l’indipendenza o richiedere un’Opa.
A Piazza Affari intorno alle 11:05 le azioni Nexi segnano un incremento del 3% a 9,65 euro, sulla scia della notizia, mentre Intesa Sanpaolo è leggermente negativa (-0,5% a 2,33 euro).
“Con riferimento a talune notizie stampa apparse oggi su alcuni organi di informazione, Nexi conferma che sono stati avviati negli scorsi giorni contatti preliminari per valutare eventuali operazioni volte ad estendere la partnership già esistente tra Nexi e Intesa Sanpaolo”, si legge nella nota emessa da Nexi.
La società guidata da Paolo Bertoluzzo precisa che “si tratta di contatti del tutto preliminari e non è stato definito alcun progetto né di natura industriale né tantomeno di natura finanziaria che contempli valori”.
“In ogni caso qualsiasi ipotetica operazione non potrà che essere coerente con la missione di Nexi di essere la Paytech – partner indipendente – di tutto il sistema bancario italiano. In questo contesto”, prosegue la nota, “è del tutto priva di fondamento la notizia secondo cui l’ipotetica operazione possa contemplare una partecipazione azionaria nel capitale di Nexi pari al 30-40%”.
Anche Intesa Sanpaolo conferma in un comunicato che sono stati avviati contatti preliminari tra le due parti “volti ad esaminare eventuali operazioni finalizzate al rafforzamento della partnership commerciale già in essere tra le parti”.
“Tali eventuali operazioni non configurerebbero per Intesa Sanpaolo obblighi di promozione di un’Offerta Pubblica di Acquisto”, precisa l’istituto in via ufficiale.