Mercati – In rosso su nuove tensioni Usa-Cina, Milano a -0,6%

Mattinata in calo per le principali borse europee, in linea con i futures sugli indici azionari di Wall Street, dopo l’approvazione da parte del Senato statunitense di un provvedimento a sostegno dei manifestanti di Hong Kong.

A Piazza Affari il Ftse Mib arretra dello 0,6% a 23.190 punti, limitando la perdita rispetto al Dax di Francoforte (-1%), il Ftse 100 di Londra (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%).

La Cina ha condannato con forza quella che definisce “un’interferenza nei propri affari interni”, minacciando ritorsioni qualora il testo venga firmato dal presidente Trump e tramutato in legge.

Dinamica che ha acuito nuovamente le tensioni fra le due superpotenze, allontanando le speranze di raggiungere un accordo commerciale. Inoltre, il presidente americano ha ribadito di essere pronto ad aumentare ulteriormente le tariffe qualora Pechino non accetti un’intesa soddisfacente per gli Usa.

Il tutto in un contesto appesantito anche dalle indicazioni deboli giunte ieri da alcune società del comparto retail, che hanno tagliato la guidance proprio alle porte della stagione di shopping natalizio.

Segnali poco incoraggianti anche dall’agenda macroeconomica, con l’export giapponese in calo del 9,2% su base annua ad ottobre rispetto al -7,6% atteso dagli economisti e al -5,2% di settembre. Si tratta del settimo mese consecutivo in diminuzione e della contrazione più marcata degli ultimi tre anni. In Germania, invece, i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% annuo.

Sul Forex, l’euro/dollaro resta poco mosso a 1,1067 e il cambio fra biglietto verde e yen arretra leggermente a quota 108,42, in attesa della diffusione delle minute relative all’ultima riunione della Federal Reserve.

Tra le materie prime l’oro risale a 1.476 dollari l’oncia, mentre scambiano poco mosse le quotazioni del greggio dopo il calo di ieri, con il Brent a 60,88 dollari (invariato) e il Wti a 55,33 dollari (flat) aspettando i dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte americane, in uscita oggi pomeriggio.

Acquisti sul comparto obbligazionario, dove lo spread Btp-Bund si riduce leggermente a 156 punti base con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,19%, mentre resta complessa la situazione sul fronte politico con il nodo ex-Ilva e le tensioni sul Fondo salva Stati.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende a maggior capitalizzazione avanza Nexi (+3%) in scia alle indiscrezioni su una possibile alleanza strategica con Intesa (-0,6%). Deboli le banche, con Banco Bpm (-2,1%) tra le peggiori del Ftse Mib insieme ad Atlantia (-2,4%), che per il momento non vede le condizioni per presentare un’offerta per Alitalia, pur confermando fermamente la propria disponibilità a partecipare al salvataggio della compagnia di bandiera. Poco mossa Snam (-0,4%) in attesa del Cda per l’approvazione del nuovo piano strategico.