Nel pomeriggio recuperano terreno le principali piazze del Vecchio Continente rispetto alla mattinata, con Milano unica eccezione in territorio positivo. Intorno alle ore 16:15, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% in area 23.349 punti, mentre il Dax di Francoforte cede lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,3%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,2% e il Ftse100 di Londra l’1 per cento.
Contrattazioni in ripresa, nonostante l’avvio in territorio leggermente negativo oltreoceano per Wall Street: Dow Jones -0,4%, S&P500 -0,1% e Nasdaq -0,2%.
Nel corso della mattinata i mercati avevano risentito dei potenziali effetti negativi che l’approvazione da parte del Senato statunitense di un provvedimento a sostegno dei manifestanti di Hong Kong avrebbe potuto innescare sulle trattative con la superpotenza asiatica.
La Cina ha infatti condannato l’atto, definendolo “un’interferenza nei propri affari interni” e minacciando ritorsioni qualora il testo venga firmato dal presidente Trump e tramutato in legge.
Nel frattempo per quanto riguarda l’Italia, impegnata nella ricerca di una soluzione al nodo ex-Ilva, ha ricevuto il via libera sulla manovra economica dalla Commissione Europea. Un approvazione che, seppur arrivata con riserva, ha contribuito alla contrazione dei rendimenti sul fronte obbligazionario, con il decennale italiano al 1,2% e il relativo spread verso il bund tedesco a 156 punti.
Segnali poco incoraggianti sono arrivati dall’agenda macroeconomica, con l’export giapponese in calo del 9,2% su base annua ad ottobre rispetto al -7,6% atteso dagli economisti e al -5,2% di settembre. Si tratta del settimo mese consecutivo in diminuzione e della contrazione più marcata degli ultimi tre anni. In Germania, invece, i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% annuo. In calo del 2,2% le richieste mutui negli Usa nella settimana chiusa lo scorso 15 novembre.
Sul Forex, poco mosso l’euro/dollaro a 1,1077, mentre il biglietto verde guadagna terreno nel cambio con lo yen (Usd/Yen a 108,65%), in attesa della diffusione delle minute relative all’ultima riunione della Federal Reserve.
Tra le materie prime, salgono le quotazioni del greggio dopo il calo di ieri, con il Brent a 61,44 dollari al barile (+0,9%) e il Wti a 55,7 dollari (+0,7%) aspettando i dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte americane, in uscita oggi pomeriggio.
Tornando a Piazza Affari, brillante performance per Nexi (+5,2%) in scia alle indiscrezioni su una possibile alleanza strategica con Intesa (-0,1%). Acquisti anche su Recordati (+2,9%), Amplifon (+2,2%) e Finecobank (+1,6%). Atlantia (-2,5%) non vede al momento le condizioni per presentare un’offerta per Alitalia, pur confermando la propria disponibilità a partecipare al salvataggio della compagnia di bandiera.