Utility (-1,1%) – Hera (-0,1%) e A2A (-0,5%) resistono alle vendite diffuse

Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha chiuso a -1,1%, sottoperformando il corrispondente indice europeo di confronto (-0,8%).

Chiusura incerta per i principali indici azionari europei, con Milano che cede lo 0,6%, penalizzati in parte dal lieve peggioramento di Wall Street.

Sullo sfondo permangono le indiscrezioni secondo cui la Cina sarebbe scettica sulla possibilità di raggiungere in breve tempo un’ampia intesa con gli Usa e in particolare con Donald Trump. Tuttavia, i mercati hanno accolto positivamente l’ulteriore proroga di tre mesi del blocco commerciale nei confronti di Huawei stabilita dal governo americano.

Il numero uno della Fed, dopo l’incontro con Trump, è rimasto fermo sulle proprie posizioni in tema di politica monetaria nonostante le pressioni del presidente americano per ottenere tassi più bassi.

Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund si amplia a 157 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,24% (fonte Bloomberg), ancora condizionato dal caso ex-Ilva ancora aperto e dell’iter di approvazione della manovra in Senato.

Il rialzo dello spread ha segnato la performance del settore Utilities e Rinnovabili, che vede segni meno diffusi. Tra le Big, tuttavia, limitano le vendite Hera (-0,1%) e A2A (-0,5%).

Su Enel (-1%) gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato il prezzo obiettivo a 7,50 euro dal precedente 6,20 euro, confermando la raccomandazione “overweight”.

Ritocco al rialzo anche da parte di JP Morgan, che ha portato il target price a 7,60 euro da 7 euro e confermato il giudizio overweight.

La controllata statunitense per le rinnovabili, Enel Green Power North America, ha avviato la costruzione del parco eolico Aurora da 299 MW in Nord Dakota, che richiederà un investimento totale di circa 450 milioni di dollari.

Terna (-1,9%) ha firmato un accordo con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un finanziamento da 490 milioni a sostegno di investimenti per migliorare l’affidabilità e la qualità della rete elettrica.

Tra le Mid, in coda Acea, che lascia sul terreno il 2,8 per cento.

Tra i titoli a minore capitalizzazione, frazionali rialzi per TerniEnergia che guadagna lo 0,3 per cento. In ultima posizione Alerion Clean Power (-4,1%).

Sull’internazionale, RWE ha approvato i conti dei primi nove mesi dell’esercizio 2019.