Titolo in rosso a Piazza Affari, dopo la denuncia presentata da General Motors con l’accusa di aver interferito nei negoziati con la United Auto Workers (la maggior organizzazione sindacale del settore negli Usa) durante la fase di contrattazione salariale.
In apertura le azioni Fca perdono il 3,3% a 13,51 euro, rispetto al -0,9% del Ftse Mib.
Secondo General Motors, la cui azione legale deriva da un’indagine federale ancora in corso, il Lingotto avrebbe pagato delle tangenti ottenendo un illecito vantaggio competitivo nell’implementazione e nell’amministrazione degli accordi collettivi del 2009 e del 2011 e 2015.
“La manipolazione da parte di Fca degli accordi collettivi sono risultati ingiusti vantaggi operativi e di costo della manodopera causando danni a Gm”, con la casa americana che ora intende chiedere danni rilevanti come risarcimento.
La risposta del gruppo guidato da Mike Manley non si è fatta attendere, confermando in un comunicato che Fca “si difenderà con tutte le forze dalla causa promossa da General Motors”.
Il Lingotto è infatti convinto che tali accuse siano un tentativo senza basi di distogliere l’attenzione delle sfide della società, in primis il progetto di fusione con PSA.
“Questa sconcertante manovra viene in un momento in cui Fca sta dimostrando di essere un concorrente sempre più forte e continua a creare importante valore per tutti i suoi stakeholders, implementando con successo la propria strategia di lungo periodo”.