Fca – Titolo ancora in calo (-0,2%) dopo denuncia di GM

Proseguono le vendite a Piazza Affari sul titolo Fca, dopo aver chiuso in rosso la seduta di ieri a -3,8% in scia alla denuncia da parte di General Motors secondo cui Fca avrebbe interferito nei negoziati con la United Auto Workers (la maggior organizzazione sindacale del settore negli Usa) durante la fase di contrattazione salariale, cercando di indebolire finanziariamente Gm.

Il titolo cede lo 0,2% in area 13,42 euro, rispetto al +0,2% del Ftse Mib.

Le azioni del gruppo Fca si portandano sui livelli di maggio, con una performance tuttavia da inizio anno positiva per circa 6 punti percentuali.

L’azione legale, che deriva da un’indagine federale ancora in corso, è stata intentata da General Motors in quanto il Lingotto avrebbe pagato delle tangenti ottenendo un illecito vantaggio competitivo nell’implementazione e nell’amministrazione degli accordi collettivi del 2009 e del 2011 e 2015.

Una decisione che “non è stata presa con leggerezza”, come ha precisato l’Ad di Gm Mary Barra. Alcuni sindacalisti, infatti, accusano Marchionne di essere stato l’organizzatore del sistema di corruzione dei sindacati.

Il Detroit News sostiene che l’ex presidente di Uaw, Dennis Williams, avrebbe ricevuto denaro da Fca come contributo di una sede per la formazione.

Intanto la magistratura americana indaga anche su possibili illeciti da parte di Ford e della stessa General Motors.

Ieri, durante l’Investor Day di Exor, il presidente di Fca John Elkann ha dichiarato di ritenere infondata la denuncia di Gm e di non vedere intralci nel definire il MoU per la fusione Fca-Psa entro fine anno.

Si segnala infine che, secondo i dati raccolti da Bloomberg, le raccomandazioni sul titolo si dividono in 13 “buy”, 10 “hold” e 2 “sell” con target price medio a 12 mesi a 16,18 euro, che implica un potenziale di rivalutazione di circa il 21% rispetto alla quotazione attuale.