Mercati – Europa positiva, Piazza Affari poco sopra la parità

Le borse europee proseguono la seduta in territorio positivo, in linea con l’avvio di Wall Street, dopo una fitta serie di dati macroeconomici e in attesa di sviluppi sul commercio.

A Piazza Affari il Ftse Mib avanza dello 0,2% a 23.330 punti, arretrato rispetto al Dax di Francoforte (+0,4%) e il Cac 40 di Parigi (+0,5%), mentre l’Ibex 35 di Madrid guadagna lo 0,8% e il Ftse 100 di Londra l’1,4% sostenuto dalla debolezza della sterlina. Oltreoceano hanno aperto sopra la parità anche Dow Jones (+0,3%), S&P 500 (+0,3%) e Nasdaq (+0,3%).

L’attenzione degli investitori resta focalizzata sui rapporti fra Stati Uniti e Cina, al termine di una settimana particolarmente incerta. Il vicepremier cinese Liu He ha manifestato un cauto ottimismo sulla possibilità di siglare la fase uno dell’accordo commerciale e ha invitato i rappresentanti americani a Pechino per velocizzare le trattative. Inoltre, laddove non si raggiunga un accordo in breve tempo, gli Usa potrebbero posticipare l’entrata in vigore dei nuovi dazi prevista per il 15 dicembre. Intanto, il presidente cinese Xi Jinping ha affermato che la Cina lavorando per un accordo equo e basato sul reciproco rispetto.

Tuttavia, le relazioni fra le due superpotenze potrebbero complicarsi ulteriormente laddove Donald Trump ponga la firma sulla legge in favore dei manifestanti di Hong Kong. Una mossa che Pechino considera una grave intromissione nei propri affari e a cui è pronta a rispondere con ritorsioni non meglio definite.

Sul fronte macroeconomico, in giornata sono stati diffusi gli indici preliminari di novembre di Markit, che hanno evidenziato una sostanziale stabilizzazione del rallentamento economico dell’eurozona e una crescita sopra le attese negli Usa.

In mattinata il nuovo presidente della Bce, Christine Lagarde, ha tenuto il suo primo intervento nel corso del quale ha confermato il ruolo chiave delle politiche fiscali per far sì che la politica monetaria raggiunga più agevolmente gli obiettivi prefissati.

Sul Forex, l’euro/dollaro arretra leggermente a 1,1045, mentre il cambio tra biglietto verde e yen resta poco mosso a 10860. Arretra la sterlina a 1,2846 dollari e a 0,8598 nei confronti della moneta unica, dopo i dati in contrazione sul settore manifatturiero e sui servizi che rappresentano complessivamente la peggior lettura da luglio 2016, a causa dell’incertezza legata alla Brexit e alle elezioni del 12 dicembre.

Fra le materie prime viaggiano poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent a 63,91 dollari (-0,1%) e il Wti a 58,31 dollari (-0,5%) al barile, ma si accingono ad archiviare la terza settimana consecutiva in rialzo, sostenuti dalle attese di un’estensione dei tagli alla produzione dei paesi OPEC+.

Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 153 punti base, con il rendimento del decennale italiano poco mosso all’1,18 per cento.

A Piazza Affari, fra le big cap gli acquisti premiano in particolare Diasorin (+2,7%) e Tenaris (+2,5%), mentre Bper (-1,9%) scivola in coda al Ftse Mib.