Mercati – Proseguono positivi, focus su dati macro e commercio

Le borse europee procedono in lieve rialzo, in linea con i futures di Wall Street, dopo una serie di dati macroeconomici contrastanti e in attesa di sviluppi sul commercio.

A Piazza Affari il Ftse Mib avanza dello 0,15% a 23.310 punti, mediamente in linea con il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%), mentre l’Ibex 35 di Madrid guadagna lo 0,5% e il Ftse 100 di Londra l’1% sostenuto dalla debolezza della sterlina.

L’attenzione degli investitori resta focalizzata sui rapporti fra Stati Uniti e Cina, al termine di una settimana particolarmente incerta. Il vicepremier cinese Liu He ha manifestato un cauto ottimismo sulla possibilità di siglare la fase uno dell’accordo commerciale e ha invitato i rappresentanti americani a Pechino per velocizzare le trattative. Inoltre, laddove non si raggiunga un accordo in breve tempo, gli Usa potrebbero posticipare l’entrata in vigore dei nuovi dazi prevista per il 15 dicembre. Intanto, il presidente cinese Xi Jinping ha affermato che la Cina lavorando per un accordo equo e basato sul reciproco rispetto.

Tuttavia, le relazioni fra le due superpotenze potrebbero complicarsi ulteriormente laddove Donald Trump ponga la firma sulla legge in favore dei manifestanti di Hong Kong. Una mossa che Pechino considera una grave intromissione nei propri affari e a cui è pronta a rispondere con ritorsioni non meglio definite.

Sul fronte macroeconomico, dopo i dati in linea con le attese sul Pil tedesco del terzo trimestre (+0,1% su base congiunturale, +0,5% annuo), Markit ha diffuso gli indici Pmi preliminari di novembre relativi ai principali Paesi europei. Il comparto manifatturiero della Germania, pur confermandosi debole, ha registrato un miglioramento superiore alle attese con il relativo indice a 43,8 punti, parzialmente controbilanciato dal calo dei servizi (53 punti).

Dinamica simile per gli indici dell’eurozona, con il manifatturiero in aumento a 46,6 punti e il terziario in peggioramento a 51,5 punti. Attesi nel pomeriggio gli omologhi dati sull’economia statunitense.

In mattinata il nuovo presidente della Bce, Christine Lagarde, ha tenuto il suo primo intervento nel corso del quale ha confermato il ruolo chiave delle politiche fiscali per far sì che la politica monetaria raggiunga più agevolmente gli obiettivi prefissati.

Sul Forex, l’euro/dollaro viaggia poco mosso a 1,1059, mentre il cambio tra biglietto verde e yen cala lievemente a 108,53. Arretra la sterlina a 1,2871 dollari e a 0,8592 nei confronti della moneta unica, dopo i dati in contrazione sul settore manifatturiero e sui servizi che rappresentano complessivamente la peggior lettura da luglio 2016, a causa dell’incertezza legata alla Brexit e alle elezioni del 12 dicembre.

Fra le materie prime viaggiano poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent a 63,93 dollari (-0,1%) e il Wti a 58,38 dollari (-0,3%) al barile.

Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 153 punti base, con il rendimento del decennale italiano poco mosso all’1,18 per cento.

A Piazza Affari, fra le big cap gli acquisti premiano in particolare Tenaris (+2,1%), Fineco (+1,9%) e Diasorin (+1,2%), mentre Bper (-2,6%) scivola in coda al Ftse Mib.

Invariata Fca all’indomani del calo innescato dalla causa di General Motors, “priva di fondamento” secondo il presidente John Elkann, fiducioso che il gruppo possa finalizzare quest’anno l’accordo per l’integrazione con Psa-Peugeot.