A ottobre 2019, secondo le rilevazioni di Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata di 26,3 miliardi di kWh, in flessione dello 0,9% rispetto allo stesso mese del 2018.
Un risultato ottenuto con lo stesso numero di giorni lavorativi e con una temperatura media sostanzialmente uguale rispetto a ottobre 2018.
Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -1,3%.
La domanda dei primi dieci mesi del 2019 risulta leggermente in flessione (-0,3% a 269,1 miliardi di kWh) rispetto al corrispondente periodo del 2018. In termini rettificati la variazione resta sostanzialmente invariata (-0,4%).
A livello territoriale la variazione tendenziale di ottobre 2019 è risultata negativa al Nord (-1,9%), positiva invece al Centro (+0,1%) e al Sud (+0,5%).
In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a ottobre 2019 ha fatto registrare una variazione negativa (-0,8%) rispetto a settembre 2019. Tale risultato mantiene il profilo del trend su un andamento stazionario.
Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 52,82 €/MWh nel mese in esame, in calo del 28,5% rispetto a ottobre 2018 (73,93 €/MWh).
Nel periodo in esame la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’86% con produzione nazionale e per la quota restante (14%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
Nel dettaglio, la produzione nazionale netta (22,9 miliardi di kWh) è aumentata dello 0,6% rispetto a ottobre 2018. In crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+21,6%), idrica (+3,9%) e termica (+1%), in calo invece, le fonti di produzione eolica (-30,8%) e geotermica (-1%).
La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta a ottobre scorso è stata pari a 46.475 MW registrata giovedì 1 ottobre tra le ore 11 e le ore 12, inferiore del 1,2% rispetto al valore registrato alla punta di ottobre 2018.
Commento
Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a settembre 2019 sono positivi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, grazie all’incremento della produzione termoelettrica (+1%), idroelettrica (+3,9%) e fotovoltaica (+21,6%), che ha compensato il calo dell’output eolico (-30,8%).
I dati in esame sono invece negativi per realtà come Erg (esposta anche all’idroelettrico), Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (-30,8%).