Prosegue a Piazza Affari la discesa del titolo Trevi, che arretra del 5,3% in area 15,2 euro, toccando un nuovo minimo storico. Dallo scorso 15 novembre, le azioni di Trevi hanno ceduto oltre il 35%, portando la contrazione da inizio anno a oltre 50 punti percentuali.
Un crollo innescato a seguito del rigetto da parte del Tribunale di Forlì dell’omologazione dell’accordo di ristrutturazione raggiunto dalla società con i creditori, che ha comportato un rinvio dell’aumento di capitale da 130 milioni (deliberato lo scorso 17 luglio e previsto inizialmente entro la fine del 2019), necessario per sanare una situazione finanziaria del gruppo.
Si ricorda che la società, convinta dell’erroneità del provvedimento, ha già attivato una serie di misure conservative della manovra di ristrutturazione in corso e ha presentato reclamo alla Corte di Appello di Bologna affinché venga accolta la richiesta di omologazione dell’accordo.