Mattinata in frazionale ribasso per le principali piazze europee con il Ftse Mib di Milano che, intorno alle ore 11:30, si muove appena sotto la parità in area 23.429 punti (-0,1%). Nel frattempo, il Dax30 di Francoforte lascia sul terreno lo 0,2%, il Cac40 di Parigi lo 0,1%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,1%, mentre il Ftse100 di Londra si muove in leggero rialzo (+0,1%).
Gli operatori sono alla ricerca di ulteriori segnali di progresso che possano dare la carica per uno sprint all’azionario globale, tra le speranze che la fase uno dell’accordo commerciale sia ormai dietro l’angolo scongiurando un nuovo incremento delle tariffe Usa previsto a partire dal 15 dicembre.
Le contrattazioni odierne si mantengono caute nonostante le indicazioni positive arrivate dalla telefonata tra il vicepremier cinese Liu He e il capo per il commercio Usa Robert Lighthizer e il segretario di Stato Steven Mnuchin.
Le parti, secondo quanto riportato dal ministero del commercio cinese, avrebbero concordato di rimanere in contatto per risolvere le ultime questioni mancanti per chiudere la fase uno dell’accordo.
Restano tuttavia vive sullo sfondo le preoccupazioni legate alla situazione di Hong Kong, con Pechino che avrebbe convocato l’ambasciatore americano per esprimere il proprio dissenso in merito alle interferenze Usa.
Sul forex, guadagna terreno frazionale la divisa unica rispetto alle altre valute, con il cambio euro dollaro a 1,1018 e il cambio euro yen a 120,03.
Tra le materie prime, l’oro sale a 1.464 dollari l’oncia. In rialzo anche le quotazioni del greggio, con il Brent a 62,8 dollari (+0,3%) e il Wti a 58,25 dollari al barile (+0,4%).
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano sale all’1,16% con il relativo spread verso il bund tedesco a 152 punti base.
Tornando a Piazza Affari, Buzzi Unicem guida il principale indice milanese (+1,5%). Arretra invece Prysmian (-1,4%) dopo il balzo di ieri. Deboli anche le utilities, penalizzate dalla dinamica spread: Italgas (-1,2%), Hera (-1%), Enel (+0,9%).