Mercati – Poco mossi gli eurolistini, Milano flat

Le borse europee proseguono senza direzione dopo l’avvio debole di Wall Street. A Piazza Affari il Ftse Mib viaggia pressoché invariato a 23.330 punti, poco mosso come il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%) mentre il Ftse 100 di Londra cede lo 0,5 per cento.

Oltreoceano, dopo la sosta di ieri per la festività del Thanksgiving Day, hanno riaperto in lieve calo Dow Jones (-0,3%), S&P 500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,2%), in una giornata che vedrà il mercato americano chiudere anticipatamente in occasione del Black Friday.

Il weekend che sta per cominciare verrà osservato con particolare attenzione anche dagli analisti, attenti a eventuali segnali di debolezza nei consumi in un contesto economico già appesantito a livello globale dalle tensioni commerciali.

L’ottimismo di inizio settimana per un accordo imminente fra Stati Uniti e Cina si è parzialmente ridimensionato dopo la firma di Donald Trump sulla legge a sostegno dei manifestanti di Hong Kong. La Cina ha minacciato ritorsioni e l’intesa fra le due superpotenze potrebbe dunque slittare nuovamente, mettendo a repentaglio la cancellazione dei nuovi dazi americani previsti a partire dal 15 dicembre.

In mattinata il focus si è concentrato sull’agenda macroeconomica, da cui sono giunti i dati di novembre dell’eurozona su inflazione (in aumento all’1% a novembre) e disoccupazione (7,5% a ottobre), oltre al numero di disoccupati in Germania (sorprendentemente in calo di 16 mila unità a novembre). In Italia e in Francia sono stati diffusi anche i dati su prezzi al consumo e Pil, generalmente in linea con le attese. In particolare, nel periodo agosto-settembre il Pil italiano ha confermato la crescita trimestrale dello 0,1% e l’incremento annuo dello 0,3 per cento.

Sul Forex l’euro/dollaro è pressoché invariato a 1,10, così come il cambio fra biglietto verde e yen a 109,55.

In calo, tra le materie prime, le quotazioni del greggio con il Brent (-2,3%) a 61,9 dollari e il Wti (-2,3%) a 56,8 dollari al barile. L’oro quota 1.457 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta a 158 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,23% (fonte Bloomberg).

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap arretra Buzzi Unicem (-3,5%) penalizzata dal downgrade di Morgan Stanley che ha rivisto il giudizio da equal-weight a underweight, con target price abbassato da 21 a 20 euro.

In calo anche Saipem (-2,5%) in scia al calo del greggio, seguita da Atlantia (-1,9%) mentre il governo sta esaminando l’intero sistema delle concessioni con la minaccia di una possibile revoca per il gruppo. In rialzo, invece, le utilities Terna (+1,2%), Hera (+1,1%) e Snam (+1,1%) oltre a Recordati (+1,2%).