Mercati – Prevale la cautela con focus su commercio e dati macro, Milano -0,2%

Dopo un avvio debole le borse europee si riavvicinano alla parità, in linea con l’andamento dei futures sugli indici azionari americani, in una giornata che vedrà Wall Street chiudere anticipatamente in concomitanza con il Black Friday e dopo lo stop di ieri per la festività del Thanksgiving Day.

Nel Vecchio Continente, il Ftse Mib scambia poco sotto i valori di chiusura della vigilia (-0,2% a 23.300 punti), così come il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%) mentre il Cac 40 di Parigi e l’Ibex 35 di Madrid sono sostanzialmente invariati.

Gli investitori prediligono un atteggiamento cauto, in attesa di sviluppi sul fronte del commercio. La firma di Donald Trump sul provvedimento a sostegno dei manifestanti di Hong Kong ha infastidito la Cina, pronta a ritorsioni, incrinando l’ottimismo sul raggiungimento della fase uno dell’accordo fra le due superpotenze e sul rinvio delle nuove tariffe americane che dovrebbero scattare dal 15 dicembre.

Nel frattempo, la mattinata è stata costellata da una serie di appuntamenti macroeconomici, fra cui spiccano i dati dell’eurozona su inflazione (in aumento all’1%) e disoccupazione (7,5%), oltre al numero di disoccupati in Germania (sorprendentemente in calo di 16 mila unità). In Italia e in Francia l’inflazione ha superato il consensus, mentre il Pil francese ha messo a segno un aumento trimestrale dello 0,3% come da previsioni, in attesa del dato sulla crescita italiana.

Sul Forex l’euro/dollaro è pressoché invariato a 1,1003, così come il cambio fra biglietto verde e yen a 109,55.

Poco mosse, tra le materie prime, anche le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 63,05 dollari e il Wti (flat) a 58,12 dollari al barile. L’oro è fermo a 1.456 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale a 162 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,25% (fonte Bloomberg).

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap arretra Buzzi Unicem (-3,3%) penalizzata dal downgrade di Morgan Stanley che ha rivisto il giudizio da equal-weight a underweight, con target price abbassato da 21 a 20 euro.

In calo anche Atlantia (-2,4%) mentre il governo sta esaminando l’intero sistema delle concessioni con la minaccia di una possibile revoca per il gruppo. In rialzo, invece, Ferragamo (+1,1%) e Recordati (+0,9%). Poco mossa Fca (+0,1%) mentre proseguono le trattative con Psa per finalizzare la fusione tra i due gruppi.