Mercati – Peggiorano in scia a Trump e dati macro, dollaro in calo

Prosegue in ribasso la seduta delle borse europee, che hanno virato in negativo dopo le ultime esternazioni di Trump su commercio e Fed.

Il Ftse Mib arretra dell’1,6% a 22.880 punti, in linea con il Dax di Francoforte (-1,6%), il Cac 40 di Parigi (-1,5%) e l’Ibex 35 di Madrid (-1,6%), mentre il Ftse 100 di Londra cede lo 0,6 per cento. A Wall Street peggiorano dopo un avvio poco mosso Dow Jones (-0,5%), S&P 500 (-0,7%) e Nasdaq (-1,1%).

Il presidente americano ha criticato Argentina e Brasile, ree di svalutare volontariamente le proprie valute nei confronti del dollaro e ha annunciato il ripristino dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio da questi Paesi. Inoltre, Trump ha attaccato nuovamente la Fed, chiedendo tassi di interesse più bassi e un allentamento della politica monetaria.

Tanto è bastato per spazzare via l’ottimismo infuso dai dati sopra le attese sull’attività manifatturiera in Cina e nell’eurozona, oltre che dai numeri positivi sull’andamento dei consumi durante il weekend del Black Friday negli Stati Uniti. Nel pomeriggio, invece, l’indice ISM manifatturiero degli Usa è sceso a 48,1 punti, deludendo gli analisti che si attendevano un incremento a 49,2 punti.

Sullo sfondo permangono le incertezze legate ai rapporti tra Washington e Pechino, incrinati dalla firma di Trump sulla legge a favore delle proteste di Hong Kong. Il tutto mentre si avvicina la deadline del 15 dicembre per l’entrata in vigore delle nuove tariffe americane.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,1063, mentre il cambio fra biglietto verde e yen arretra a 109,28.

Tra le materie prime rimbalzano le quotazioni del greggio con il Brent (+1,5%) a 61,4 dollari e il Wti (+1,9%) a 56,2 dollari, dopo il crollo di venerdì innescato dai timori per un mancato rinnovo dei tagli alla produzione in vista del meeting Opec di questa settimana.

Vendite sul comparto obbligazionario, con i rendimenti in rialzo e il Btp che risale all’1,31%, ampliando lo spread dal Bund a 160 punti base (fonte Bloomberg) mentre proseguono le tensioni all’interno del governo sul Fondo Salva Stati.

A piazza Affari nessun titolo del Ftse Mib scambia in positivo. Limitano i danni le banche mentre le vendite investono le utilities, penalizzate anche dal rialzo dei rendimenti obbligazionari. Sottotono Juventus (-9%) nel primo giorno dell’aumento di capitale, A2A (-3,9%) e Leonardo (-3,8%).