Obbligazioni – What a Mes(s)!

Uguale la pronuncia, l’espressione inglese si traduce con “che confusione!”.

E, in effetti, il Meccanismo Salva Stati, meglio noto come Fondo Salva Stati, sta diventando un vero problema per Palazzo Chigi con il Premier Conte all’angolo quasi abbandonato a dar conto del proprio operato, che è poi l’operato del Governo, di fronte alle assemblee parlamentari ed un’opposizione galvanizzata dall’ennesima prova di una coalizione raccogliticcia e ondivaga.

È la punta di un iceberg che assomiglia molto a un dodecaedro con un problema su ogni faccia come bene si riflette nelle indicazioni dello spread che non necessita di articolate giustificazioni, ma dimostra in maniera immediata come l’Italia non possa che essere guardata ancora con grande sospetto anche dalla nuova Commissione appena insediatasi.

170 punti base non rappresentano un livello di guardia, ma evidenziano come il cammino di riavvicinamento alla normalità che sembrava ben orientato a fine estate si è interrotto e pericolosamente invertito nella direzione.

In presenza di tassi che, pur storicamente bassi, mostrano qualche slittamento in avanti, l’allargamento dello spread significa un aggravamento dell’onere in termini assoluti e non solo comparati a chi viceversa si comporta comunque virtuosamente.

Rendimento del Btp decennale quindi a 1,40% in compagnia di un Bund che risale comunque sotto il -0,30% e di un T-bond, dall’altra parte dell’Atlantico, che ritorna a 1,85% dopo aver traccheggiato in area 1,75 per giorni, mentre il mercato valutario non batte ciglio e continua imperterrito a dare segni di grande compostezza.

Borse compatte in rimonta dopo i dati cinesi e rasserenate dai dati di sentiment rilevati da Markit che senza sorprendere realmente si rilevano comunque positivi e leggermente migliori del consenso di mercato. Wall Street in rotta verso nuovi massimi e beni rifugio, a partire dall’oro, sulla difensiva mentre gli spread dei corporate high-yield prendono coraggio e si emancipano dal movimento dei tassi d’interessi limando 5/6 centesimi in maniera uniforme per riportarsi simbolicamente di un centesimo sotto quota 350 e 400 rispettivamente in euro e in dollari.