In relazione alle disposizioni della Consob, la società dello storico marchio tessile italiano ha comunicato i dati relativi alla posizione finanziaria netta a fine ottobre scorso.
A partire dal 1° gennaio 2019, la società ha adottato il nuovo principio contabile IFRS 16 Leases, che ha comportato un incremento della posizione finanziaria di 12,7 milioni a fine dello scorso settembre e di 12,5 milioni al 31 ottobre 2019.
L’indebitamento finanziario netto della società, pari a 39,9 milioni, è aumentato di 2,5 milioni rispetto a fine settembre scorso (37,4 milioni) ed è salito di circa 11,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (28,7 milioni), per effetto del suddetto principio contabile.
In termini omogenei, escludendo l’applicazione dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto è diminuito da fine anno 2018 di circa 1,3 milioni a 27,4 milioni a fine ottobre 2019.
Si ricorda che la remissione del debito da parte delle banche finanziatrici è giuridicamente efficace a far data dal 18 maggio 2016, avendo dato atto, la Banca Agente, dell’avveramento di tutte le condizioni sospensive.
In ragione della suddetta remissione del debito nei confronti delle banche finanziatrici sussiste in capo alla società il diritto di non pagare il debito oggetto di remissione e, pertanto, non si configurano i presupposti per l’applicazione della disciplina di cui all’art. 2447 cod. civ.
Ciononostante, in considerazione della presenza delle condizioni risolutive previste dall’accordo di ristrutturazione e, in particolare, di talune condizioni risolutive il cui avveramento è al di fuori del controllo della società, alla luce della disciplina di cui ai principi contabili internazionali IFRS, la situazione patrimoniale-finanziaria ed economica non riflettono ancora gli effetti positivi derivanti dalla remissione del debito. Dalla disamina delle condizioni risolutive il CdA di Zucchi ritiene remoto il rischio di risoluzione dell’accordo di ristrutturazione.
Senza la remissione del credito da parte delle banche finanziatrici, la posizione finanziaria netta al 31 ottobre 2019 sarebbe pari a circa 89,5 milioni (78,3 milioni a fine 2018), inclusivo del debito trasferito di 30 milioni non correnti, conferita nel patrimonio destinato ad uno specifico affare.
L’accordo di ristrutturazione del debito bancario prevedeva, infatti, la costituzione di una SPV alla quale la società avrebbe conferito il ramo d’azienda costituito da alcuni immobili di proprietà e da una parte, per 30 milioni, del debito della società nei confronti delle banche finanziatrici.
In alternativa, la società avrebbe potuto conferire gli immobili in un fondo d’investimento alternativo immobiliare di gradimento delle banche finanziatrici con contestuale accollo da parte del fondo del Debito Trasferito ed integrale liberazione della società da ogni obbligo relativo allo stesso.
La parte di debito trasferito non rimborsata con la vendita di tutti gli immobili sarebbe stata oggetto di remissione a favore della società.
A seguito di interlocuzioni con l’Agenzia delle Entrate in merito alla corretta qualificazione fiscale delle predette opzioni individuate dall’accordo di ristrutturazione, Zucchi, in accordo con le banche finanziatrici, ha valutato la possibilità di adottare la diversa struttura negoziale della costituzione di un patrimonio destinato ad uno specifico affare.
Pertanto, il 14 giugno 2018, l’assemblea degli azionisti ha deliberato in favore della costituzione del patrimonio destinato e il 7 agosto 2018, la società ha sottoscritto con le banche finanziatrici una integrazione al suddetto accordo avente ad oggetto la possibilità di costituire un patrimonio destinato ad un unico affare cui conferire gli immobili.
Il CdA di Zucchi ha deliberato il 29 ottobre 2018 la costituzione del patrimonio destinato.