Mercati – Incertezza su accordo Usa-Cina cancella i rialzi, Piazza Affari flat

L’apertura in calo di Wall Street appesantisce le borse europee, già colpite in mattinata dalle ultime dichiarazioni di Donald Trump sul commercio che hanno ridotto le speranze di un accordo imminente fra Stati Uniti e Cina.

A Piazza Affari il Ftse Mib ha annullato i precedenti guadagni e viaggia sulla parità a 22.730 punti, poco mosso come il Dax di Francoforte (+0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%), mentre arretrano il Ftse 100 di Londra (-1,7%) e il Cac 40 di Parigi (-1,1%). Oltreoceano, partenza in rosso per Dow Jones (-1%), S&P 500 (-1%) e Nasdaq (-1,1%).

Il presidente americano ha dichiarato che non esiste una deadline per il raggiungimento di un’intesa con Pechino, aggiungendo che il deal potrebbe anche slittare di un anno, dopo le elezioni presidenziali del 2020 negli Usa.

Affermazioni che seguono le minacce di possibili dazi fino al 100% su beni francesi per 2,4 miliardi di dollari, in risposta alla tassa sul digitale che Parigi intende far pagare ai colossi della rete statunitensi.

Il governo francese ha reso noto che ci saranno ritorsioni da parte dell’Unione Europea se gli Stati Uniti dovessero procedere, ma Washington ha messo nel mirino anche le digital tax di Italia, Austria e Turchia e potrebbe incrementare le tariffe sui beni dell’UE in relazione ai mancati progressi sulla questione dei sussidi ad Airbus.

Il tutto all’indomani dell’annuncio relativo al ripristino dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio nei confronti di Brasile e Argentina.

In assenza di dati macroeconomici rilevanti, l’euro/dollaro si mantiene a 1,1082 e il dollaro/yen a 108,69, dopo il deprezzamento del biglietto verde innescato ieri dai sotto le attese sull’attività manifatturiera a stelle e strisce. Inoltre, Trump è tornato ad attaccare la Federal Reserve invocando un allentamento della politica monetaria e tassi di interesse più bassi.

Tra le materie prime invertono la rotta le quotazioni del petrolio, con il Brent a 60,66 (-0,4%) dollari e il Wti a 55,86 (-0,%2) dollari al barile, in attesa del meeting dell’Opec in programma il 5-6 dicembre. Ben intonato anche l’oro a 1.470 dollari l’oncia.

Acquisti sull’obbligazionario, ma il rendimento del Btp risente delle tensioni politiche e si attesta all’1,34% ampliando lo spread con il Bund a 166 punti base (fonte Bloomberg).

Tornando a Piazza Affari e al Ftse Mib, viaggiano in rialzo Diasorin (+2,6%), Amplifon (+2,5%), Recordati (+1,85%) e Ferrari (+1,75%), favorita da un report di Goldman Sachs. Poco mossa Unicredit (-0,2%) dopo la presentazione del nuovo piano strategico 2020-2023. Sottotono Azimut (-2,6%), Ubi (-2,1%), Buzzi (-1,8%) e Banco Bpm (-1,7%).