Obbligazioni – Gli investitori restano incerti, lo spread prosegue il rialzo 

I mercati continuano a monitorare la situazione internazionale, preoccupati di un possibile deterioramento delle relazioni tra i Paesi, in particolare sul fronte commerciale.

Tutto questo mantenendo il focus sul vertice Nato che prende il via oggi e all’avvicinarsi del 15 dicembre, termine previsto per l’entrata in vigore dei nuovi dazi Usa.

Intanto i principali listini continentali scambiano contrastati con il Ftse Mib che tuttavia resiste in sostanziale parità.

A pesare sull’andamento odierno, in particolare, le nuove dichiarazioni di Trump che ha affermato  di non avere una scadenza per l’accordo con la Cina e che potrebbe essere meglio aspettare fino a dopo le elezioni del novembre 2020.

Inoltre esiste il rischio che gli Usa possano contrattaccare alla digital tax che la Francia intende far pagare ai giganti americani del web, imponendo nuove dazi fino al 100% su beni provenienti da Parigi per un valore di 2,4 miliardi di dollari.

Il governo francese ha minacciato ritorsioni da parte dell’Unione Europea qualora gli Stati Uniti decidano di procedere, mentre Washington potrebbe aprire inchieste pure sulle digital tax di Italia, Austria e Turchia.

Un botta e risposta che contribuisce ad acuire ulteriormente le tensioni di ieri conseguenti all’annuncio relativo al ripristino dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio nei confronti di Argentina e Brasile.

Focalizzando l’attenzione sull’obbligazionario italiano, appesantito anche dalle tensioni politiche interne, il rendimento del Btp decennale si fissa all’1,44 per cento, sostanzialmente stabile rispetto a ieri, a fronte tuttavia di una flessione dei tassi dei principali equivalenti europei.

Nel frattempo lo spread tra il tricolore a 10 anni e il Bund prosegue la risalita attestandosi a 176 punti (+5 bp).

Oltreoceano il tasso del T-Bond ridiscende sotto l’1,80% mentre sul forex il cambio euro/dollaro resta in area 1,108