Mercati Asiatici – Proseguono le vendite in scia alle nuove tensioni commerciali

Preseguono le vendite sui mercati asiatici in scia alle nuove tensioni commerciali scatenate dalle parole di Donald Trump.

Il presidente americano Donald Trump ieri non ha risparmiato nessuno. Ha minacciato la Cina dicendo che un accordo non deve per forza essere raggiunto in tempi brevi e si potrebbe arrivare fino all’autunno del 2020, a cavallo delle presidenziali Usa.

Ha poi confermato il rirpristino dei dazi per le importazioni di acciaio e alluminio da Argentina e Brasile e avvertito la Francia che se dovesse confermare la digital tax imporrà dazi su 2,4 miliardi di dollari di prodotti francesi.

Ad appesantire il sentiment nei paesi asiatici le tensioni ad Hong Kong con le forze di polizia che hanno fatto irruzione nell’università occupata dai manifestanti e sequestrato, secondo gli organi governativi, ordigni esplosivi e sostanze chimiche.

Dati poco incorraggianti anche dall’agenda macroeconomica con l’indice Pmi composito giapponese sotto le attese a 50,3 punti e l’indice dei direttori agli acquisti manifatturiero di Hong Kong in calo a 38,5 punti.

L’economia cinese sembra invece reggere il colpo della guerra commerciale con l’indice dei direttori agli acquisti dei servizi in crescita a 53,5 punti e il Pmi composito a 53,5 punti a novembre, sui massimi da 21 mesi.

Cosi gli indici cinesi resistono alle nuove tensioni con gli Usa, con Shanghai a -0,2% e Shenzen a +0,2%. Ancora in rosso invece la borsa di Hong Kong a -1,1%.

I dati macro pesano anche sul Giappone con il Nikkei che segna un -1% e il Topix un -0,2%.

Le dure parole di Trump hanno mandato in rosso anche Wall Street con il Dow Jones che ha chiuso a -1,1%, l’S&P500 a -0,7% e il Nasdaq a -0,6%.