Mercati – Risalgono su speranze accordo Usa-Cina, Milano a +1,1%

Nel corso della mattinata le borse europee accelerano il passo insieme ai futures di Wall Street, in scia alle ultime indiscrezioni secondo cui Stati Uniti e Cina starebbero progredendo verso un accordo commerciale, nonostante i segnali contrastanti delle ultime ore.

A Piazza Affari il Ftse Mib guadagna l’1,1% riportandosi a ridosso dei 23 mila punti, in linea con il Dax di Francoforte (+1,1%), il Cac 40 di Parigi (+1,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (+1,3%), mentre il Ftse 100 di Londra è più arretrato a +0,3 per cento. In rialzo di circa mezzo punto percentuale i derivati su Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq.

Secondo quanto riportato da Bloomberg le due superpotenze sarebbero vicine al raggiungimento della fase uno dell’intesa, che potrebbe essere formalizzata prima dell’introduzione dei nuovi dazi americani sui prodotti cinesi, prevista per il 15 dicembre.

Indicazioni che ha riacceso le speranze degli operatori, frenate ieri dalle dichiarazioni di Trump che aveva parlato di un possibile slittamento di un anno dell’accordo, dopo le presidenziali americane del 2020.

Nel frattempo, tuttavia, il Congresso statunitense ha approvato un disegno di legge che condanna la violazione dei diritti umani di alcune minoranze musulmane da parte della Cina, chiedendo sanzioni contro alcuni funzionari ritenuti responsabili.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati finali di novembre sugli indici Pmi servizi e composito delle principali economie europee, in attesa della stima Adp sul mercato del lavoro statunitense e dell’ISM non manifatturiero. Sopra le attese gli indicatori relativi all’Eurozona, mentre in Italia l’indice composito ha segnalato una lieve contrazione a novembre.

Intanto l’Istat ha reso noto che nel 2019 il Pil è previsto in aumento dello 0,2% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all’anno precedente, per poi accelerare nel 2020 (+0,6%).

Sul Forex, l’euro/dollaro è sostanzialmente stabile a quota 1,1075, mentre il cambio fra biglietto verde e yen è in lieve rialzo a 108,76. Guadagna terreno la sterlina a 1,304 dollari e a 0,849 nei confronti dell’euro, in scia ai report che danno i Conservatori in netto vantaggio in vista delle elezioni del 12 dicembre.

Tra le materie prime avanzano le quotazioni del greggio con il Brent a 61,94 dollari (+1,8%) e il Wti a 56,98 (+1,6%) dollari al barile, in attesa dei dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte statunitensi.

In lieve ascesa i rendimenti dei titoli di Stato, con il Btp all’1,3% e lo spread stabile a 163 punti (fonte Bloomberg). In giornata si terrà l’Eurogruppo sulla riforma del Mes, che continua a creare tensioni nella maggioranza di governo.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib svetta Atlantia (+2,6%), su cui JP Morgan ha alzato la raccomandazione a overweight (da neutral) confermando il target price a 25 euro. Ben intonate le banche, grazie al miglioramento dell’outlook (da negativo a stabile) da parte di Moody’s. Acquisti su Banco Bpm (+2,5%) e Azimut (+2,2%), contrastate le utilities mentre arretra lievemente Nexi (-0,5%).