Infrastrutture (+1,6%) – Seduta positiva per il titolo Atlantia (+2,4%)

Ieri l’indice Infrastrutture Italiane ha guadagnato l’1,6% , sovraperformando leggermente il principale indice milanese (+1,3%) e il corrispondente indice settoriale europeo (+1,5%).

Il focus resta concentrato prevalentemente sul commercio e sui progressi nei rapporti fra le due superpotenze, Usa e Cina, che potrebbero portare ad un’intesa parziale prima di metà dicembre e dell’entrata in vigore dei nuovi dazi americani. Il tutto, nonostante le dichiarazioni Trump su un possibile slittamento dell’accordo al 2020 e le tensioni in atto su Hong Kong e Xinjiang, dopo l’approvazione da parte del Congresso statunitense di una legge che condanna la violazione dei diritti umani di alcune minoranze musulmane da parte della Cina.

Atlantia, unica big del comparto, ha guadagnato il 2,4% sostenuta dalla conferma del target price da parte degli analisti di JP Morgan: gli analisti della banca d’affari hanno ribadito il prezzo obiettivo di 25 euro e rivisto al tempo stesso al rialzo la raccomandazione da “neutral” a “overweight”.

Una valutazione che sembrerebbe avere avuto maggiore risonanza rispetto al taglio apportato da Moody’s al rating di Atlantia da Baa3 a Ba1 e della controllata Autostrade per l’Italia (da Baa2 a Baa3).

Tra le Mid Cap, acquisti su Sias (+1,4%), Rai Way (+0,8%) e Inwit (+0,8%).

Ricordiamo infine che, secondo quanto riportato da Milano Finanza, il governo sarebbe intenzionato ad incrementare del 2% l’addizionale Ires per gli operatori del comparto autostradale, per un periodo limitato di tre anni.