Mercati – Seduta debole in Europa, a Milano (-0,3%) brilla il lusso

Chiusura perlopiù in ribasso per le borse europee, mentre Wall Street viaggia poco sotto la parità, in attesa di spunti da Stati Uniti e Cina sul commercio e del job report di domani.

Il Ftse Mib termina in flessione dello 0,3% a 22.969 mila punti. Flat il Cac 40 di Parigi mentre arretrano Dax di Francoforte (-0,7%), Ftse 100 di Londra (-0,7%) e Ibex 35 di Madrid (-0,2%).

Poco mossi Dow Jones (-0,2%), S&P 500 (-0,1%) e Nasdaq (-0,1%), sostenuti ieri dalle dichiarazioni di Trump secondo cui Washington e Pechino sarebbero vicine a un’intesa sulla rimozione di alcuni dazi, prima dell’entrata in vigore delle nuove tariffe americane prevista per il 15 dicembre.

Intanto il ministro del Commercio cinese ha ribadito che il raggiungimento della fase uno dell’intesa è condizionato all’abbassamento dei dazi, confermando che le parti rimangono in stretto contatto per risolvere la questione.

Sul fronte macro, gli ordini all’industria in Germania di ottobre e le vendite al dettaglio nell’eurozona hanno deluso le aspettative, mentre la terza e ultima lettura del Pil del terzo trimestre dell’Eurozona ha confermato le attese evidenziando un progresso dello 0,2% t/t e dell’1,2% a/a. In linea con il consensus gli ordini di fabbrica statunitensi (+0,3%), poco sotto le attese gli ordini di beni durevoli (+0,5%).

Le richieste di sussidi per la disoccupazione sono calate a 203 mila unità, sui minimi da 7 mesi, indicando un buono stato di salute del mercato del lavoro americano in attesa del job report ufficiale in uscita domani.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,11 mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta arretra a 108,72. Ancora in rialzo la sterlina a 1,3155 dollari, in prossimità dei massimi da sette mesi in scia alle aspettative che il partito Conservatore trionfi alle elezioni britanniche della prossima settimana ponendo fine all’incertezza sulla Brexit.

Tra le materie prime, avanzano le quotazioni del greggio con il Brent a 63,66 dollari (+1%) e il Wti a 58,70 (+0,5%) dollari al barile, nel primo giorno del meeting Opec di Vienna, con focus sulla possibilità di estendere i tagli alla produzione.

In rialzo i rendimenti obbligazionari, con il Btp all’1,37% separato da uno spread di 165 punti base dal Bund.

Infine, tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano il comparto del lusso, con Ferragamo a +7,4% e Moncler a +6,5% in scia all’interesse di Kering per quest’ultima. Bene anche Prysmian (+1,8%) e Leonardo (+1,5%) mentre chiudono in calo Poste Italiane (-1,9%) e Buzzi (-1,6%).