Banche – Ok della Commissione UE al salvataggio della tedesca NordLB

“Non c’è nessuna forma di aiuto di Stato. Gli interventi previsti rispondono a criteri di mercato”. È con questa motivazione che la Commissione Europea ieri ha dato il via libera al salvataggio pubblico della banca tedesca NordLB.

Una decisione controversa se si considera che gli azionisti della banca sono i Lander, enti a carattere pubblico.

Di fatto, quindi, come riporta la stampa, due Lander, la Bassa Sassonia e la Sassonia Anhalt, immetteranno rispettivamente 1,5 miliardi e 200 milioni nell’ambito della ricapitalizzazione da 2,8 miliardi necessaria al salvataggio della banca. La Bassa Sassonia fornirà anche ulteriori 800 milioni come garanzia.

I restanti 1,1 miliardi saranno a carico di un fondo alimentato dalle casse di risparmio che, seppure su base volontaria, riceve le risorse da banche pubbliche.

“La Germania investirà alle stesse condizioni che avrebbe accettato un investitore privato, in linea con le regole UE sugli aiuti di Stato”, ha dichiarato alla stampa il commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager.

Una decisione completamente diversa rispetto a quella presa nel 2015, quando la Commissione UE si oppose all’intervento del Fitd, sostenuto con i fondi di banche private, per salvare Tercas, la quale inoltre era inoltre di dimensioni notevolmente più ridotte rispetto a NordLB. Decisione poi bocciata nei mesi scorsi dalla Corte di Giustizia UE, che ha poi presentato ricorso.

La banca tedesca dovrà ridurre il proprio attivo a 95 miliardi entro il 2024, vendere le gli Npl legati allo shipping (7,5 miliardi a fine 2018). Il numero dei dipendenti dovrà scendere da 5.450 a 2.800, con il cost/income che dovrà scendere dall’86% al 50 per cento. Il Cet1 dovrà salire al 14% (6,53% al 30 settembre 2019).