L’autorità di controllo delle assicurazioni e quella del mercato vogliono capire bene le motivazioni che hanno portato all’improvvisa defenestrazione del Ceo della compagnia e se sono state rispettate le procedure ed è stato dato spazio a un’adeguata informativa al board stesso e al mercato. Intanto emergono alcuni precedenti dissidi tra l’ex Ad e il presidente, secondo quanto ricostruito da il Sole 24Ore.
Capire bene le ragioni dell’uscita improvvisa dell’amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, Alberto Minali, lo scorso 31 ottobre. E comprendere anche se la decisione di ritirare le deleghe al Ceo sia avvenuta nel rispetto delle procedure interne e abbia comportato un’adeguata informativa di tutte le parti, dallo stesso board al mercato.
Su questi quesiti, su cui hanno già acceso un faro due soci della compagnia che hanno dato vita a iniziative per ottenere delucidazioni, sono al lavoro Consob e IVASS, che hanno avviato un’inchiesta per ora ancora in fase istruttoria.
Alla radice del ritiro delle deleghe all’Ad, tuttavia, potrebbero esserci una serie di episodi che nei mesi precedenti hanno acuito lo scontro tra Minali e il presidente della compagnia, Paolo Bedoni. Motivi di dissidio che riguardano uno stile di gestione e non solo il più grande tema della trasformazione in spa della compagnia, sul quale Minali ha sempre negato di volersi fare promotore di una trasformazione.
Secondo quanto ricostruisce il Sole24Ore, ci sono almeno quattro episodi sui quali i due manager al vertice della compagnia si sono trovati con idee contrapposte.
Il primo riguarda la difesa di Bedoni per i rischi legali inerenti la carica da lui ricoperta in passato nel cda di Banca Popolare di Vicenza in rappresentanza di Cattolica Assicurazioni. Per i rischi inerenti a tale posizione, il presidente chiedeva una totale manleva, mentre la compagnia intendeva garantire solo la copertura delle spese legali come da prassi. Dopo un lungo confronto è stato trovato un accordo per cui la compagnia sostiene i costi legali della difesa.
Altro dissidio riguarda la proposta di inserire nella lista per il rinnovo del board l’ex direttore generale. I margini di discrezionalità con cui il presidente può scegliere i futuri consiglieri prevedono che i profili dei candidati rispettino le indicazioni dell’IVASS e siano esclusi politici ed ex manager.
Differenti visioni tra presidente e ad si erano manifestate anche riguardo le modalità di sostegno di H-Farm, nella quale la compagnia ha una partecipazione inferiore al 5 per cento.
Infine, per completare il quadro, il Sole24ore segnala che non appena uscito Minali alla direzione legale di Cattolica è stato nominato il figlio di un ex giudice coinvolto in un’inchiesta di corruzione per avere in passato ridotto una sanzione fiscale a carico di Cattolica. Al riguardo Cattolica ha dichiarato che il nuovo direttore ha “una riconosciuta professionalità e ogni illazione riguardante suoi rapporti familiari si commenta da sé e non fa onore a chi la fa sul piano prima di tutto etico”.
Dopo l’uscita di Minali. le azioni di Cattolica assicurazioni hanno lasciato sul terreno l’8,3%, mentre nello stesso arco di tempo l’indice Ftse Italia Assicurazioni è risultato flat. Oggi intorno alle 0940 i titoli Cattolica Assicurazioni cedono lo 0,1% a 7,15 euro.