Partenza poco sotto la parità per gli eurolistini, dopo la mattinata incerta delle borse asiatiche. Il Ftse Mib flette dello 0,2% a 23.135 punti, debole come il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Gli investitori restano in attesa di capire se Stati Uniti e Cina riusciranno a trovare un accordo parziale prima del 15 dicembre, data in cui dovrebbero entrare in vigore i nuovi dazi statunitensi.
Intanto, la guerra commerciale continua a pesare sulle esportazioni di Pechino, in calo per il quarto calo mese consecutivo a novembre (-1,1%), con un crollo del 23% dell’export verso gli Usa.
Nel corso della settimana l’attenzione si concentrerà anche sulla politica monetaria, con le riunioni di Federal Reserve e Bce.
Intanto sul Forex l’euro/dollaro avanza leggermente a 1,1067, mentre il cambio fra biglietto verde e yen è sostanzialmente invariato a 108,53.
Tra le materie prime, ritraccia lievemente il petrolio dopo i rialzi della scorsa ottava innescati dai tagli della produzione stabiliti dall’Opec e dalla Russia, con il Brent a 64,17 (-0,3%) dollari e il Wti a 58,95 (-0,4%) dollari al barile. Oro in area 1.461 dollari l’oncia.
Sull’obbligazionario lo spread Btp-Bund parte in lieve calo a 162 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,32% (fonte Bloomberg).
Tornando a piazza Affari, Unicredit avanza dello 0,6%, seguita da Cnh (+0,5%), mentre A2A (-1%) e Juventus (-1%) si collocano in coda al Ftse Mib.
Debole Fca (-0,4%), che ha presentato ricorso contro un ordine dell’UE che la obbligherebbe a pagare 30 milioni di euro di tasse arretrate in Lussemburgo.
Fuori dal listino principale, Safilo guadagna il 4,9% dopo l’annuncio dell’acquisizione del 70% di Blenders Eyewear.