Moda (+3,6%) – I rumours su Moncler (+6,1%) e Kering spingono gli acquisti

Nella scorsa ottava il Ftse Italia Moda ha riportato un +3,6 per cento, superando sia il corrispondente indice europeo (-0,6%) sia il Ftse Mib (-0,3%).

Gli operatori restano in attesa di sviluppi concreti sul fronte Usa – Cina, mantenendo un atteggiamento di fiducia sul possibile raggiungimento di un accordo tra le parti.

Il tutto in vista del prossimo 15 dicembre, data prevista per l’introduzione dei nuovi dazi Usa.

Qualche segnale positivo è giunto anche da Trump, il quale ha confermato il buon andamento dei colloqui, e dal ministero del Commercio cinese che ha detto che rinuncerà ad alcuni dazi sulle importazioni dagli Stati Uniti di soia e carne di maiale.

A livello di settore il focus si mantenuto sulle indiscrezioni riportate da Bloomberg secondo cui i manager di Kering, gruppo proprietario tra l’altro di Gucci e Saint Laurent, avrebbero avviato colloqui preliminari con Moncler per una possibile operazione di M&A con quest’ultima.

Dalla maison del piumino (+6,1%), migliore tra le big, hanno confermato che Remo Ruffini, nella veste di azionista della società, intrattiene contatti con Kering ma senza che vi sia al momento alcuna ipotesi concreta.

Ben comprata anche Ferragamo (+5,4%).

Tra le mid ha fatto meglio Tod’s (+4,9%) mentre tra le small le migliori sono state Aeffe e Caleffi, entrambe a +2,5 per cento.

Segue Zucchi (+2,2%) dopo i conti dei primi nove mesi del 2019. Numeri da cui sono emersi ricavi in calo del 20,3% a 48,1 milioni e un utile netto diminuito del 65,5% a 1 milione.

Inoltre ha comunicato che a ottobre l’indebitamento finanziario netto, pari a 39,9 milioni, è aumentato di 2,5 milioni rispetto a fine settembre scorso (37,4 milioni) ed è salito di circa 11,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2018 (28,7 milioni).

Stefanel (sospesa) ha invece reso noto che al 31 ottobre 2019 l’indebitamento finanziario netto consolidato è stato pari a 95 milioni, in aumento dai 92,3 milioni a fine settembre scorso. Il debito netto a ottobre è anche salito di 7 milioni rispetto agli 88,1 milioni a fine 2018.