Il titolo Safilo, dopo un avvio di seduta critico senza riuscire a fare prezzo e con un ribasso teorico di circa il 13 per cento, riesce ad aprire le contrattazioni e, intorno alle 10:40, segna un calo di quasi il 17% a 1,34 euro, scivolando in coda al Ftse Italia Small Cap (-0,8%).
Un andamento che avviene in scia alla diffusione del piano industriale 2020-2024 che prevede una riorganizzazione e ristrutturazione del gruppo, compreso il taglio di circa 700 esuberi nel 2020 in Italia, resasi necessaria con l’uscita delle licenze del lusso LVMH.
A pesare, inoltre, l’abbassamento dei target per il prossimo anno.
Per il 2020, Safilo si attende infatti ricavi netti tra 960 milioni e 1 miliardo, rispetto all’obiettivo di 1-1,02 miliardi comunicato il 2 agosto 2018, e un EBITDA adjusted margin (prima dell’applicazione dell’IFRS 16) a circa il 6% delle vendite rispetto al precedente target di un 8%-10%.
Safilo segnala che tale riduzione delle stime riflette l’uscita della licenza Dior dal 1° gennaio 2021. Il nuovo piano riflette quindi l’attesa flessione del business Dior nel suo ultimo anno di licenza all’interno del business Safilo, un periodo di phase-out che avrà impatti negativi sulla complessiva redditività del marchio.
Inoltre il piano recepisce gli effetti dell’uscita del marchio Fendi dal 1° luglio 2021.
Sulla base delle raccomandazioni degli analisti raccolte da Bloomberg su 8 giudizi, 1 positivo, 6 sono neutrali e 1 è negativo con un target price medio a 12 mesi a 1,02 euro.