Ieri l’indice Ftse Italia Servizi Pubblici ha guadagnato lo 0,9 per cento, sovraoperformando sia il corrispondente indice europeo di confronto (+0,2%) sia il Ftse Mib (+0,7%).
Gli eurolistini hanno terminato in prossimità dei massimi di giornata, ma resta elevata l’incertezza in una settimana densa di appuntamenti chiave.
Il focus resta prevalentemente sul commercio, con Stati Uniti e Cina che faticano ancora a trovare un’intesa, ma secondo più fonti di stampa potrebbero concordare un rinvio dei nuovi dazi americani previsti a partire dal 15 dicembre. Tutto dipenderà dai colloqui dei prossimi giorni.
Fra oggi e domani l’attenzione si sposterà sulle riunioni di Fed e Bce, oltre che sulle elezioni del Regno Unito.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund si attesta a 154 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo all’1,24 per cento.
Positivo il comparto delle Utility e Rinnovabili. Tra le Big, ha fatto meglio A2A (+1,5%) che è stata ammessa al Regime di Adempimento Collaborativo con l’Agenzia delle Entrate. Segue Snam (+1,3%).
Hera e Italgas guadagnano l’1 per cento. La seconda sarebbe risultata prima alla gara gas dell’Atem di Aosta, battendo Megareti (gruppo AgsmVerona) e Energie des Alpes (gruppo Energetica).
La società guidata da Paolo Gallo ha riacquistato obbligazioni con scadenza gennaio 2022 e marzo 2024 per complessivi 651 milioni.
Tra le Mid, ha fatto meglio Acea (+2,6%). In controtendenza Ascopiave (-1,4%).
Tra le Small, sugli scudi Seri Industrial (+49,5%) dopo che la Commissione Europea ha approvato un’agevolazione per complessivi 427 milioni a beneficio della controllata FIB, che ha presentato un programma di investimento per la produzione di moduli e celle innovative per accumulatori al litio e per il riciclo delle batterie a fine vita.
Ben comprata anche TerniEnergia che porta a casa il 4,1 per cento.