Obbligazioni – Calano i rendimenti dei Btp nel giorno della Bce

Pomeriggio caratterizzato dalla prevalenza dei segni meno per i principali eurolistini, in linea con i future sull’azionario Usa, che preannunciano una partenza sotto la parità a Wall Street all’indomani dell’ultima riunione della Federal Reserve del 2019 e in attesa dell’esito delle elezioni britanniche.

Oltre la Manica i maggiori sondaggi di opinione suggeriscono una vittoria per Boris Johnson, che, non avendo ottenuto la Brexit entro il 31 ottobre, ha chiesto elezioni per interrompere quella che ritiene una paralisi politica che danneggia anche l’economia.

Un vantaggio rispetto ai laburisti che tuttavia si sarebbe ridotto portandosi in media intorno ai 10 punti.

In attesa che i seggi chiudano (alle 23, ora italiana) e gli exit poll diano una prima indicazione dell’esito del voto, l’attenzione è rivolta a Francoforte per il primo meeting della Bce presieduto da Christine Lagarde, all’indomani della riunione della Fed, da cui è emerso che nel 2020 i tassi resteranno invariati a meno di significativi cambiamenti dell’outlook.

La Banca Centrale Europea ha confermato a -0,50% il tasso sui depositi, livello a cui era stato abbassato nella riunione precedente. Il tasso di rifinanziamento principale è rimasto allo 0% e quello di rifinanziamento marginale allo 0,25 per cento.

Il 1° novembre sono stati riavviati gli acquisti netti nell’ambito del programma di acquisto di attività del Consiglio direttivo al ritmo di 20 miliardi al mese. Il Consiglio direttivo si attende che proseguiranno finché necessario a rafforzare l’impatto di accomodamento dei suoi tassi di riferimento e che termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di riferimento della BCE.

Acquisti sull’obbligazionario europeo, con il rendimento del Btp a 10 anni, ora a 1,30%, che lima 2 centesimi rispetto alla chiusura della seduta precedente consentendo allo spread verso Bund di avvicinarsi a quota 160 punti base, erano 163 i bp in mattinata.

Oltreoceano, invariato il T-bond a 1,79%, dopo avere toccato l’1,81% nella rilevazione precedente. Sul Forex l’euro/dollaro poco mosso in area 1,114.