Mercati Usa – Apertura debole, indici a -0,1%

Partenza poco sotto la parità a Wall Street dopo i nuovi record storici messi a segno ieri, con gli operatori che valutano la probabilità di un accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina. Dopo pochi minuti di scambi, i tre indici principali cedono circa un decimo di punto percentuale.

I mercati sono in attesa di dettagli per capire se l’entrata in vigore dei nuovi dazi Usa il 15 dicembre riuscirà ad essere evitata, dopo la notizia circolata nelle ultime ore secondo cui le parti dovrebbero annunciare a breve il raggiungimento di un’intesa.

Secondo le ultime indiscrezioni, la Cina avrebbe ancora qualche riserva sugli acquisti di prodotti agricoli americani richiesti da Trump, mentre il ministero degli esteri cinese ha dichiarato che Pechino è impegnata per risolvere i contrasti ma che l’accordo deve essere reciprocamente vantaggioso.

In Gran Bretagna, invece, le elezioni di ieri hanno visto la netta vittoria del partito Conservatore, con il premier Boris Johnson che ha ottenuto la maggioranza assoluta in parlamento e che quindi potrà ora portare avanti il proprio piano per l’uscita dall’Europa il 31 gennaio 2020.

Il miglior risultato elettorale per i Tories dai tempi di Margaret Thatcher ha rimosso il forte clima di incertezza sulla Brexit, spingendo al rialzo la sterlina fino a un picco intraday a 1,3515 sul dollaro, salvo poi ritracciare ora a 1,331.

Sempre sul Forex, il cambio euro/dollaro sale a 1,116, mentre il biglietto verde avanza nei confronti della divisa nipponica con il dollaro/yen a 109,3.

Tra le materie prime l’oro si mantiene sostanzialmente stabile a 1.471 dollari l’oncia, mentre guadagnano terreno le quotazioni del greggio con il Brent (+0,6%) a 64,6 dollari e il Wti (+0,3%) a 59,3 dollari.

Nel comparto del reddito fisso, infine, in discesa i rendimenti dei Tresuries dopo l’impennata di ieri, con il tasso sul decennale in calo di due punti base all’1,87% e quello sul biennale di quattro punti base all’1,62 per cento.