Obbligazioni – Borse ad sidera, tassi ad infera

Boris Johnson ha motivo di festeggiare: i dubbi che residuavano su eventuali rigurgiti europeisti da parte del Regno Unito restano ormai confinati alla sola Scozia, una spina nel fianco destinata a restare però un problema interno, trasformandosi la vittoria del partito Conservatore in un vero plebiscito per la Brexit.

La sterlina strappa di due figure intere contro euro, mentre il parallelo annuncio americano di un accordo di fase uno con la Cina galvanizza le piazze asiatiche ed estende i suoi effetti entusiastici in Europa e sui future di Wall Street. Nel tripudio generale il dollaro si indebolisce portandosi verso 1,12, mentre il franco svizzero e oro restano i due soli segnali “contrarian”.

Logica reazione nel travaso dell’appetito da prudenza a rischio, il piccolo collasso dei benchmark con rialzi estesi dei rendimenti che rivedono l’1,90% per il T-bond, livello dimenticato da oltre un mese, e il Bund sopra il quarto di punto (negativo) con il medesimo track-record. Ne beneficia, solo in termini relativi, il Btp che stringe lo spread sotto i 155 punti base, forte, si fa per dire, delle ricomposizioni (sottraendi e addendi) nella maggioranza a sostegno del Premier Conte, attento osservatore a distanza mentre partecipa ai lavori del Consiglio Europeo.

Tenuto presente che per l’obbligazionario si può parlare solo di un assestamento, è pacifico che il 2019 chiude di fatto con oggi i battenti all’insegna di un anno di successi memorabili.

Le parole di Christine Lagarde, che ha dato prova ieri di saper tenere il palco con grande capacità ed esperienza, hanno anticipato come la nuova ammiraglia sulla tolda della Bce non abbia intenzione alcuna di prendere tempo prima di dare un imprimatur personale al nuovo corso della politica monetaria e questo fa seguito alle certezze fornite al mercato il giorno precedente da Jerome Powell.

I mercati possono quindi godersi le festività natalizie prima di riaprire i libri a gennaio.

Gli spread dei corporate high-yield, infine, sembrano aver trovato un equilibrio pur non potendosi escludere la possibilità di capitalizzare un ulteriore progresso a seguito dell’eccellente mood delle piazze azionarie.