Il Cda di Autostrade Meridionali ha deliberato di impugnare in sede amministrativa la determinazione adottata dal Concedente MIT con propria nota in data 13 novembre 2019. Con tale nota è stata ritenuta applicabile al rapporto concessorio riferito alla A3 Napoli Salerno, in regime di proroga, il portato della delibera CIPE 38/2019 che prevede quale parametro di remunerazione del capitale investito il tasso BCE incrementato dell’1 per cento.
La convenzione di concessione prevedeva invece, per la remunerazione del capitale investito, il WACC fissato nella delibera CIPE 39/2007 che stabiliva un criterio valido per tutte le concessionarie diverso e più remunerativo.
Inoltre, nel 2012, alla scadenza della concessione, era stato disposto dal Concedente che Autostrade Meridionali proseguisse nella gestione della stessa sotto la disciplina della previgente convenzione.
In precedenti contenziosi amministrativi, passati in cosa giudicata, il giudice riferendosi alla condizione di Autostrade Meridionali ha affermato, del resto, che un gestore in regime di prorogatio, che svolge le identiche funzioni di ogni altro gestore e ha obblighi analoghi, non può avere diritti minorati.
La nuova disposizione, invece, opererebbe in modo retroattivo penalizzando considerevolmente la società che è rimasta a gestire la concessione nelle more della individuazione del nuovo concessionaria in esito a gara pubblica e non ha potuto incassare il credito derivante dagli investimenti eseguiti per la realizzazione della terza corsia tra Napoli e Castellamare di Stabia (oltre 400 milioni), non ammortizzati sul pedaggio incassato per espressa previsione convenzionale.
In sede di ricorso sarà impugnata anche la Delibera CIPE 38/2019.