Obbligazioni – Benchmark europei in lieve rialzo

Pomeriggio poco mosso per l’equity europeo, in linea con la mattinata, con Milano al momento in lieve rialzo (+0,1%).

Partenza poco sopra la parità a Wall Street, dopo la chiusura sostanzialmente piatta di ieri, che ha esaurito la spinta verso nuovi massimi dei giorni precedenti innescata dall’accordo fra Stati Uniti e Cina.

Gli operatori restano pertanto in attesa di ulteriori dettagli sul deal, che dovrebbe essere siglato a gennaio.

Tornando nel Vecchio Continente, riemergono i timori per una Brexit disordinata, in scia al tentativo dell’inquilino di Downing street n.10, Boris Johnson, di bloccare l’estensione del processo di transizione oltre il 2020. Mossa che potrebbe complicare le trattative con l’UE e portare a un’uscita senza intesa.

A proposito di UE, secondo il membro uscente della Bce Benoit Coeuré, l’euro-blocco, in assenza della politica economica espansiva dell’Istituto di Francoforte, avrebbe avuto un Pil reale fino a 2,7 punti percentuali più basso a fine 2018 e l’inflazione inferiore fino a mezzo punto percentuale ogni anno negli ultimi quattro.

Un obiettivo, quello dell’inflazione prossima al 2%, ancora lontano, considerato che lo scorso mese l’indice dei prezzi al consumo dell’eurozona si è attestato (solo) all’1%, nonostante l’aumento rispetto allo 0,7% di ottobre.

Pomeriggio di movimenti contenuti anche per il mercato obbligazionario, con rialzi di 2 o 3 centesimi dei rendimenti dei benchmark europei sulle scadenze più lunghe, Btp compresi.

In particolare, lo yield del decennale italiano si attesta al 1,31%, con il differenziale verso Bund a 156 punti base.

Oltreoceano, il T-Bond a 10 anni sale al 1,91%, dopo essere sceso al 1,87% della precedente rilevazione, mentre l’euro/dollaro abbozza minimi movimenti a cavallo di 1,112.