Mercati – Acquisti diffusi, Milano maglia rosa (+1,2%) e Ftse Mib a 24mila punti

Chiusura in rialzo per gli eurolistini, sostenuti anche dai nuovi record di Wall Street.

A piazza Affari il Ftse Mib termina in progresso dell’1,2% a 24.003 punti, sui livelli di maggio 2018, seguito da Dax di Francoforte (+0,8%), Cac 40 di Parigi (+0,8%), Ibex 35 di Madrid (+0,4%) e Ftse 100 di Londra (+0,1%).

Oltreoceano, avanzano Dow Jones (+0,4%), S&P 500 (+0,6%) e Nasdaq (+0,4%) in una seduta che potrebbe essere contraddistinta da una certa volatilità, soprattutto nelle ultime battute, in occasione della contemporanea scadenza di opzioni e futures su azioni e indici.

Sul fronte macro, la lettura finale sul Pil americano ha confermato una crescita annualizzata del 2,1%, mentre i dati su reddito e spesa personale hanno battuto le attese incrementandosi rispettivamente dello 0,5% e dello 0,4% a novembre.

Sul fronte commerciale, è prevista per gennaio la firma dell’accordo fra Stati Uniti e Cina che ha spinto l’equity su nuovi massimi nell’ultima ottava. Intanto il segretario al Tesoro statunitense, Steven Mnuchin, ha confermato che il deal è in fase di revisione.

Nessuno scossone in settimana dalla procedura di impeachment nei confronti di Trump, che verrà con ogni probabilità assolto dal Senato a maggioranza repubblicana.

Sul Forex, l’euro/dollaro scivola a 1,1075 mentre il dollaro/yen si mantiene a 109,45. Rimbalza la sterlina a 1,305 sul biglietto verde e 0,849 nei confronti della moneta unica, dopo le vendite degli ultimi giorni in scia ai rinnovati timori per una Brexit senza accordo.

Tra le materie prime l’oro è in lieve ribasso a 1.476 dollari l’oncia, mentre arretrano le quotazioni del greggio con il Brent (-0,5%) a 66,2 dollari e il Wti (-1,1%) a 60,5 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale a 165 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,4 per cento.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib gli acquisti premiano Enel (+2,9%), Telecom Italia (+2,65%), Generali (+2,6%), Nexi (+2,35%) e Snam (+2,2%). Contrastati i bancari, con vendite in particolare su Ubi (-2,3%) e Bper (-1%).