Atlantia – Scontro con governo sulle concessioni, pronta a risoluzione di diritto della Convenzione Unica

Netta presa di posizione di Autostrade per l’Italia, controllata da Atlantia, nei confronti del governo, sul tema delle concessioni.

La Società ha comunicato in una nota di aver “appreso da organi di informazione che il Consiglio dei Ministri, in sede di adozione del decreto legge ‘Milleproroghe’, avrebbe approvato (con la formula salvo intese) delle disposizioni in materia di concessioni autostradali finalizzate, tra l’altro, a modificare ex lege alcune clausole della vigente Convenzione Unica di Autostrade per l’Italia (a suo tempo approvata con legge) in ordine alla revoca, decadenza o risoluzione meglio specificate nella bozza di decreto legge”.

Una mossa che già aveva suscitato la reazione dell’Associazione dei concessionari autostradali (Aiscat), che ha espresso “sconcerto e incredulità”, parlando di “incostituzionalità”, di “gravissima lesione dello Stato di diritto” e del rischio di “distruggere un intero settore produttivo”.

Autostrade per l’Italia, prosegue la nota, “ha preso in esame detto testo e, pur non potendo conoscere la versione definitiva delle disposizioni, ha ritenuto come già sottolineato da Aiscat che lo stesso presenti rilevanti profili di incostituzionalità e contrarietà a norme europee”. Per tale ragione “la società sta valutando ogni iniziativa volta a tutelare i diritti della stessa in termini di legittimità costituzionale e comunitaria delle disposizioni normative in merito ai principi di affidamento, di libertà di stabilimento e di concorrenza, di proporzionalità e di ragionevolezza”.

Inoltre, sottolinea ancora Aspi, le disposizioni sarebbero “approvate in un decreto legge in assenza dei necessari requisiti di estrema urgenza e necessità, nonché di quelli di omogeneità del disposto normativo ‘Milleproroghe’. Anche alla luce delle recenti ordinanze del TAR Liguria di rimessione alla Corte Costituzionale delle disposizioni del Decreto Genova, la nuova norma appare irragionevole, non essendo assistita da alcuna congrua motivazione, con presunta valenza retroattiva”.

Già nel 2006 la Commissione Europea ha peraltro sancito che i contratti di concessione non sono modificabili in modo unilaterale, in forza dei principi della certezza del diritto e del legittimo affidamento.

Per effetto di ciò il CdA di Autostrade per l’Italia ha indirizzato al Ministero Concedente, nonché alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell’Economia, “una comunicazione nella quale evidenzia che l’eventuale adozione di una norma determinerebbe la risoluzione di diritto della Convenzione Unica, in ragione del ‘rispetto del principio di affidamento’ e a tutela del patrimonio della società e di tutti gli stakeholders”.