Mercati – Apertura in ribasso, a Milano ancora bene Nexi

    Apertura debole per le borse europee, nell’ultima seduta prima della pausa per le festività natalizie. A Milano il Ftse Mib cede lo 0,5% in area 20.890 punti. In ribasso anche il Dax di Francoforte (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%).

    L’attenzione dei mercati continua ad essere concentrata sull’evolversi dei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Cina, con l’annuncio della fase uno dell’intesa che ha spinto l’azionario globale su nuovi massimi.

    In particolare, venerdì Wall Street ha aggiornato nuovamente i propri record storici, con lo S&P 500 che ha toccato un nuovo massimo per la settima seduta consecutiva e il Nasdaq sempre più vicino a quota 9.000 punti.

    Nel weekend, il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato che l’accordo con la Cina potrebbe essere siglato molto presto. Dal canto suo, il governo cinese ha dichiarato che taglierà le tariffe sulle importazioni di alcuni beni e confermato che l’accordo con Washington sarà firmato a gennaio.

    Pechino ha inoltre promesso di aprire il suo mercato petrolifero, delle telecomunicazioni e dell’energia ai concorrenti privati, offrendo un trattamento equivalente alle aziende statali in diversi settori nell’ambito di un progetto per sostenere la crescita rallentata dell’economia.

    Intanto, sul Forex, il biglietto verde è poco mosso nei confronti, delle altre valute, con il cambio euro/dollaro a 1,108 e il dollaro/yen a 109,4. In lieve rialzo la sterlina a 1,302 sul dollaro, dopo i cali della scorsa settimana sui rinnovati timori di una hard Brexit.

    Tra le materie prime l’oro scambia in area 1.484 dollari l’oncia. In lieve ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 65,9 dollari e il Wti (-0,5%) a 60,2 dollari.

    Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 166 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,39 per cento.

    Tornando a Piazza Affari, in rosso Atlantia (-3,5%) sempre sotto pressione per la questione delle concessioni autostradali. In calo anche Fca (-1%) e Juventus (-1%), mentre prosegue la corsa su nuovi massimi di Nexi (+3,1%).