Mercati – Milano in coda (-0,6%) all’Europa

Mattinata debole per Piazza Affari, con il Ftse Mib in calo dello 0,6% sotto quota 23.900 punti. Fra gli altri listini europei, viaggiano poco mossi il Dax di Francoforte (-0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Cac 40 di Parigi (flat) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%), mentre i futures sugli indici americani preannunciano una partenza flat a Wall Street dopo i record messi a segno venerdì.

In un clima prefestivo, con volumi di scambio ridotti, l’azionario si mantiene poco distante dai massimi raggiunti in questo finale di 2019, al termine di un anno in cui l’equity ha beneficiato delle politiche monetarie accomodanti da parte delle principali banche centrali globali.

A spingere definitivamente gli indici su nuovi massimi ha contribuito l’annuncio dell’accordo di fase uno fra Stati Uniti e Cina. La firma dell’intesa fra le due superpotenze arriverà presto, anche se probabilmente non prima di gennaio, ma intanto Pechino ha reso noto che nel 2020 taglierà le tariffe su circa 850 categorie di merci d’importazione e aprirà maggiormente i propri mercati ai concorrenti privati.

Sul Forex, l’euro/dollaro è stabile a 1,108, così come il cambio fra biglietto verde e yen a 109,4. Poco mossa anche la sterlina, reduce dalla peggior settimana in più di due anni in scia ai rinnovati timori di hard Brexit, alimentati dalla volontà del premier Boris Johnson di accelerare i tempi per l’uscita dall’Unione.

Tra le materie prime l’oro è risalito a 1.485 dollari l’oncia, mentre arretrano leggermente le quotazioni del greggio con il Brent (-0,3%) a 65,97 dollari e il Wti (-0,4%) a 60,22 dollari dopo l’accordo fra Kuwait e Arabia Saudita per rinnovare la produzione lungo il confine.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 166 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,40 per cento.

Tornando a Piazza Affari, fra i titoli del Ftse Mib spicca il calo di Atlantia (-4,8%), appesantita dalle nuove tensioni con il governo in seguito all’introduzione nella bozza del decreto milleproroghe di alcune disposizioni volte a facilitare la revoca delle concessioni autostradali. Continua invece la corsa di Nexi (+2,3%).