Mercati Usa – Prosegue la serie dei record: S&P500 +0,5%

Finisce con un’altra batteria di massimi storici la settimana pre natalizia con lo S&P500 che mette a segno il settimo record consecutivo in assenza di particolari notizie sia positive che negative e cullandosi sui risvolti del pre accordo commerciale raggiunto tra Usa e Cina, la settimana precedente.

In aggiunta, mentre l’ultima revisione del Pil dello scorso trimestre è rimasta invariata al 2,1%, i consumi privati sono stati rialzati dal +2,9% al +3,2%.

Nell’ultima seduta della scorsa ottava, lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,5%, il Dow Jones lo 0,3%, il Nasdaq lo 0,4% ed il Russell 2000 lo 0,3 per cento. VIX invariato a quota 12,5 dopo un calo in apertura fino a 12 punti (-4%).

Il bilancio della settimana vede lo S&P500 avanzare di ben un punto percentuale, il Dow Jones dell’1,2% ed il Nasdaq addirittura del 2,1% mettendo ormai nel mirino quota 9.000 punti, dalla quale dista meno di un punto percentuale.

Tutti gli undici settori dello S&P500 salgono con in evidenza l’energia (+0,9%), le utilities (+0,8%) ed il sanitario (+0,8%). Deboli i finanziari ed i consumi discrezionali entrambi in progresso di un modesto decimo di punto percentuale.

Nel settore obbligazionario non si arresta la risalita dei tassi di interesse con la scadenza biennale che avanza di tre punti base al 1,63% e quella decennale di uno al 1,92% chiudendo la settimana in rialzo di undici punti base.

Petrolio in deciso arretramento (-1,2%) dopo diverse sedute di rialzo a quota 60,45 dollari al barile, ma in guadagno di mezzo punto percentuale nella scorsa ottava.

Il greggio soffre anche la ripresa del dollaro il quale, un po’ inaspettatamente, risale fino a 1,108 nei confronti della moneta unica.

Tra i metalli preziosi si sgonfia parte della bolla sul palladio (+70% da inizio anno) con il metallo usato nelle marmitte catalitiche che perde il 4% nell’ultima seduta e l’8% dall’ennesimo massimo storico di inizio settimana.

Infine, sia l’oro che l’argento sembrano pronti per un nuovo rally dopo un periodo di consolidamento durato qualche mese.