È stato un anno positivo per il comparto domestico delle infrastrutture, con il relativo indice in progresso del 24,6% nel 2019. Una performance lievemente inferiore rispetto a quella dell’Euro Stoxx Prodotti e Servizi Industriali (+30,6%) e del Ftse Mib (+28,3%), nonostante le vicissitudini che hanno interessato in particolare il settore dei gestori autostradali.
In particolare, la big cap Atlantia ha realizzato un guadagno del 15,1%, recuperando parte delle perdite sofferte nel 2018 in scia al crollo del ponte di Genova. Nel 2019, tuttavia, il titolo è stato parzialmente frenato dal continuo botta e risposta fra la holding della famiglia Benetton e il M5S, determinato a revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia.
Negli ultimi giorni dell’anno il governo ha lavorato ad una norma da inserire nel decreto Milleproroghe per facilitare la revoca, ma i contrasti nella maggioranza ne rendono difficile l’approvazione e, inoltre, un cambiamento unilaterale del contratto sarebbe contrario alle leggi europee. Pertanto, l’incertezza resta elevata e i rapporti con l’esecutivo rimangono complessi, ma una revisione della concessione resta la soluzione più facilmente percorribile.
Nel 2019 ci sono state le dimissioni dell’Ad Castellucci, mentre è proseguita l’integrazione di Abertis, acquisita nel 2018. Atlantia, inoltre, ha sospeso gli aumenti dei pedaggi sulla rete autostradale. Infine, sul fronte Alitalia, il gruppo ha confermato la propria disponibilità a far parte della cordata per il salvataggio della compagnia, sebbene ad oggi non sussistano le condizioni per presentare un’offerta.
Per quanto riguarda le mid cap, Sias (+23,9%) e Astm (+54,2%) hanno stipulato l’atto di fusione per incorporazione della prima nella seconda, operazione che determinerà il delisting di Sias dal 2 gennaio.
Con riferimento ai tower operator, invece, Inwit (+46,4%) ha approvato la fusione con Vodafone Towers e un dividendo straordinario da 0,5936 euro, nell’ambito dell’operazione che porterà Inwit a consolidare le attuali 11 mila torri Vodafone diventando così il secondo operatore indipendente in Europa, con un parco che conterà oltre 22 mila siti.
Ottima performance per Enav (+25,4%), che ha confermato il proprio ruolo di eccellenza fra i gestori europei di traffico aereo, continuando a migliorare la qualità del servizio pur in un contesto di sviluppo elevato del traffico di rotta in Italia. La Società ha inoltre finalizzato l’acquisizione della Divisione Air Navigation di IDS – Ingegneria dei Sistemi e ha proseguito nello sviluppo della piattaforma per l’erogazione dei servizi di Unmanned Aerial Vehicles Traffic Management (UTM), ossia per la gestione dei cosiddetti “droni”.
Fra le small cap, spicca Fnm (+40,5%) che prosegue gli studi per la creazione di un polo integrato della mobilità ferroviaria e stradale in Lombardia e nel frattempo ha avviato il programma di acquisto di materiale rotabile ferroviario approvato dalla Giunta Regionale.