Le principali borse europee hanno archiviato la prima seduta del 2020 con una performance all’insegna del denaro, sostenute dai recenti sviluppi sul fronte commerciale Usa-Cina.
Milano ha nel dettaglio guadagnato l’1,4%, chiudendo le contrattazioni a 23.836 punti. In rialzo anche l’Ibex35 di Madrid (+1,5%), il Cac40 di Parigi (+1,1%), il Dax30 di Francoforte (+1%) e il Ftse100 di Londra (+0,8%).
Acquisti anche oltreoceano, seppur più contenuti, con il Dow Jones in rialzo dello 0,5%, il Nasdaq dello 0,5% e lo S&P500 dello 0,2 per cento.
Gli acquisti nel corso della seduta sono stati sostenuti dall’imminente firma della fase uno dell’accordo tra Usa-Cina, attesa per il prossimo 15 gennaio. I colloqui riguardanti la seconda fase del deal saranno avviati a breve a Pechino e vedranno la partecipazione diretta del Presidente Usa, come annunciato dallo stesso tramite Twitter.
Le contrattazioni sui principali mercati mondiali hanno inoltre beneficiato delle ultime indicazioni fornite dalla People’s Bank of China che taglierà i requisiti di riserve obbligatorie, liberando così 800 miliardi di yuan in grado di dare slancio all’economia locale.
Una manovra che consentirà alla superpotenza asiatica di far fronte al rallentamento in corso dell’economia, confermato dall’odierna lettura del PMI Caixin manifatturiero cinese (51,5 punti), attestatosi al di sotto delle attese (51,6 punti) e della rilevazione di novembre (51,8 punti).
Sempre sul fronte dei dati macro, i dati riguardanti il settore manifatturiero delle diverse principali nazioni europee hanno confermato una debolezza generale, fissandosi al di sotto della soglia dei 50 punti che separa crescita e recessione.
Immediato il riflesso sul fronte valutario con la divisa unica in calo nei confronti del dollaro in area 1,1173. Il biglietto verde arretra invece nei confronti dello yen a 108,41.
Per quanto riguarda le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+0,6%) a 66,42 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 61,31 dollari al barile in scia al potenziale slancio economico atteso dall’imminente accordo Usa-Cina.
Sull’obbligazionario, lo spread BTP – Bund si attesta a 163 punti con il rendimento del decennale italiano all’1,4 per cento.
A Piazza Affari, Pirelli chiude in testa a +4%, seguita subito dopo da Unicredit (+3,6%) e STM (+3,3%). Seduta complicata per Atlantia (-3%), appesantita dagli ultimi risvolti sul dossier ASPI e l’entrata in vigore del decreto mille proroghe.