Atlantia – ASPI prepara il piano strategico al 2023, il dibattito con Roma entra nel vivo

Il nuovo piano strategico di Autostrade per l’Italia (Aspi) sarà presentato al consiglio di amministrazione entro un paio di settimane e sarà condiviso successivamente con il Ministero delle Infrastrutture.

E’ quanto indicano fonti di stampa, secondo cui il piano avrà il compito di segnare un punto di svolta nella gestione della società entrata nel mirino dei media e del governo dopo il crollo del ponte Morandi.

Un dibattito quello in corso con l’attuale coalizione di governo che si appresta ad entrare in queste settimane nelle fasi più calde, dopo l’entrata in vigore del decreto mille proroghe e le modifiche introdotte alla revoca delle concessioni autostradali.

Ricordiamo in merito che, stando a quanto introdotto dal decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 31 dicembre 2019, in caso di inadempimento del concessionario ed estinzione della concessione l’indennizzo ammonterebbe al valore delle opere realizzate al netto degli ammortamenti.

Ipotesi che aprirebbe lo scenario a un rimborso, secondo le stime indicate dai media, compreso tra i 6 e 8 miliardi, non escludendo tuttavia un potenziale contenzioso legale tra le due parti con la richiesta di un rimborso integrale per 23 miliardi come stabilito dal precedente contratto.

Le modifiche apportate alle procedure di revoca della concessione non sono state ovviamente accolte con favore da Aspi che, sempre secondo quanto indicano fonti di stampa, vedrebbe nelle nuove disposizioni una modifica unilaterale dell’attuale contratto esistente e di conseguenza un atto anticostituzionale.

Una questione spinosa anche per il governo che nel frattempo rischia di cadere, considerando il mancato appoggio di Italia Viva, fortemente contraria a una revoca della concessione.

La maggiore pressione sull’operatore autostradale sembrerebbe per il momento aumentare le probabilità di un ulteriore dialogo volto al raggiungimento di una soluzione condivisa, dato lo scenario e il contenzioso che potrebbe danneggiare pesantemente entrambe le parti, nonostante la chiara posizione del M5S in merito.

Autostrade per l’Italia sembrerebbe escludere l’ipotesi di riduzione dei pedaggi e la rimodulazione dei termini della convenzione e degli indennizzi in caso di malagestione mentre offrirebbe 600 milioni per la ricostruzione del ponte di Genova, 800 milioni per gli indennizzi ai genovesi e un’ulteriore somma di 700 milioni da affidare al governo.

Una somma complessiva non ancora considerata sufficiente dal governo ma che aggiungendo altri 700 milioni corrisponderebbe a un taglio delle tariffe del 5%, esattamente come richiesto dal premier Conte.