Le principali piazze del Vecchio Continente aprono la seduta in frazionale ribasso esattamente come ampiamente previsto dall’andamento dei futures sui relativi indici, spinti al ribasso dalla notizia del raid aereo statunitense su Baghdad che ha portato all’uccisione del generale iraniano Soleimani.
Intorno alle ore 9:40 il Ftse Mib di Milano cede lo 0,6% in area 23.700 punti. Il Ftse 100 di Londra lascia sul terreno lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,4%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,6% e il Dax di Francoforte l’1 per cento.
La notizia dell’attacco area all’aeroporto di Baghdad ordinato dal Presidente Donald Trump ha scosso immediatamente nella notte i mercati asiatici caratterizzati da un andamento incerto in scia alle implicazioni che si potrebbero creare sull’asse Washington-Teheran.
Timori che hanno frenato subito il clima di risk on con cui sembrava essere iniziato il 2020, sostenuto dall’ottimismo infuso dai progressi raggiunti sul fronte commerciale tra Usa e Cina e dalla decisione della PBoC di offrire un nuovo stimolo monetario al sistema bancario domestico.
Nel frattempo sul fronte delle materie prime salgono le quotazione del greggio, con il Brent (+3,3%) a 68,41 dollari al barile e il Wti (+3,1%) a 63,05 dollari al barile, tornato sui livelli toccati lo scorso settembre dopo l’attacco alle infrastrutture in Arabia Saudita.
Sul forex, il dollaro guadagna terreno nei confronti della divisa unica (Eur/Usd a 1,1155) mentre arretra nel cambio con lo yen (Usd/Jpy 108,05).
Sull’obbligazionario, scende lievemente lo spread BTP Bund a 162 punti con il rendimento del decennale italiano all’1,35 per cento.
Infine, spostando l’attenzione sull’azionariato italiano, come prevedibile, i petroliferi resistono all’ondata di vendite odierna: Saipem (+1,3%), Tenaris (+0,5%) ed Eni (+0,5%). In coda Buzzi (-1,6%) e Pirelli (-1,7%).