Nel pomeriggio le principali piazze europee continuano a viaggiare in territorio negativo, riducendo al tempo stesso le vendite dopo aver accusato fortemente nel corso della mattinata la notizia del raid Usa a Baghdad che ha portato all’uccisione del generale iraniano Soleimani.
Intorno alle ore 16:20, il Ftse Mib di Milano evidenzia un calo dello 0,6%. Il Cac40 di Parigi cede lo 0,3%, l’Ibex 35 di Madrid lo 0,7% e il Dax di Francoforte l’1,4%, mentre il Ftse 100 di Londra si muove sulla parità.
Nel frattempo Oltreoceano, Wall Street apre, come ampiamente previsto, in ribasso, (S&P 500 -0,7%, Nasdaq -0,7% e Dow Jones -0,8%) in scia all’inasprirsi dei rapporti sull’asse Washington-Teheran e al deludente Ism manifatturiero di dicembre (47,2 punti vs consensus 49 punti).
Le inequivocabili parole utilizzate nella durissima la risposta dall’ayatollah Ali Khamenei, che ha promesso vendetta con una “severa rappresaglia”, sembrano per ora essere il catalyst delle attenzioni sui mercati, aspettando ulteriori aggiornamenti in merito.
Nel frattempo, sul fronte delle materie prime salgono le quotazioni dell’oro a 1.545 dollari l’oncia e le quotazioni del greggio, con il Brent (+3,1%) a 69,22 dollari al barile e il Wti (+2,8%) a 62,93 dollari al barile, aspettando la lettura dei dati EIA.
Sul Forex, il dollaro guadagna leggero terreno nei confronti della divisa unica (Eur/Usd a 1,1165) mentre arretra nel cambio con la “valuta rifugio” yen (Usd/Jpy 108,06).
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano ritorna all’1,35% con il relativo spread BTP Bund a 163 punti.
Per quanto riguarda infine l’azionariato italiano, i petroliferi guidano la seduta con Tenaris (+1,7%), Saipem (+1,4%) ed ENI (+1,1%). Vendite su Fineco (-2,5%), Ubi Banca (-2,7%) e Unipol (-3%).